Il presidente Confiva, Giuseppe Digilio, boccia la scelta del Governo di affidare all’Inps con un click day l’erogazione della somma di 600 euro per i titolari di partita Iva danneggiati dal blocco delle attività commerciali per l’emergenza Coronavirus. Di seguito la nota integrale.
Le dichiarazioni del presidente dell’inps, Pasquale Tridico, sull’insufficienza delle somme stanziate dal Governo per far fronte alla crisi generata dall’emergenza coronavirus, ci preoccupano e non poco.
In una nota riportata dalla stampa, infatti, il presidente Tridico ipotizza la possibilità che le somme destinate ai possessori di partite iva iscritti alla gestione separata e all’AGO, circa 600€ per tutti coloro che rispecchiano i requisiti dell’art.27 del Decreto Marzo 2020, non siano sufficienti a soddisfare una platea di quasi 5,7 milioni di possessori di partita iva.
Una somma che giudichiamo risiva, insufficiente e lesiva della dignità dei lavoratore autonomi, che mediamente si spendono nella sola prima quindicina del mese per sostenere i costi di gestione delle attività, adempimenti, quote fisse da pagare e versamenti obbligatori.
La soluzione “a rubinetto” che lo stesso presidente dell’INPS propone per far fronte alle numerose richieste attese,è ancor più preoccupante del dato sulla consistenza del pacchetto di aiuti. Auspichiamo quindi che l’ipotesi di generare unClick Day dal portale dell’INPS sia solo una provocazione per spingere il Governo a perseguire soluzioni di sostegno non discriminatorie e che in un paese normale non dovrebbero neanche essere prese lontanamente in considerazione. In special modo se si considera che l’accesso ai servizi di rete, in molte zone dell’entroterra Lucano e non solo, è ridotto al minimo per mancanza d’infrastrutture primarie adeguate. Una condizione strutturale che non garantirebbe collegamenti dati veloci da supportare una tale evenienza.
Inoltre chiediamo maggior chiarezza su chi potrà usufruire delle 600€ giacché, a tre giorni di distanza dalla firma del Decreto,non si conoscono ancora tempistiche e modalità,ne se l’assegno sarà elargito per tetto di reddito e se ne avranno diritto anche coloro i quali continuano a tenere aperte le proprie attività.
Il Ministro ha rassicurato che non si tratta di misure “una tantum” ma cheil Governo sta già pensando di adottare in un successivo decreto previsto per aprile. Chiediamo per tanto al ministro Gualtieri di individuare, insieme ai tecnici del ministero, procedure semplificate per l’elargizione del contributo senza che la misura a sostegno del mancato reddito generi disuguaglianze tra lavoratori autonomi. Escludiamo fin da subito che il click day possa essere considerato un’ipotesi perseguibile.
La Confederazione Nazionale a Tutela delle Partite Iva auspica, quindi,che la somma stanziata di2,16 miliardi di euro, se insufficiente, sia immediatamente rimpinguata al fine di garantirea tutti i possessori di partite iva, professionisti e autonomi, di beneficiare di una sia pur minima forma di aiuto. Chiediamo altresì una moratoria per i versamenti obbligatori e gli acconti previsti nei mesi in corso giacché, anche per i mesi futuri, non si possibili aumenti di fatturato tale per cui poter eventualmente pagare i tributi dovuti.
Allo stesso tempo, per incoraggiare quanti potranno pagare le dovute spettanze, consigliamola riconversionedella “menzione” prevista dall’articolo 71 “per rinuncia alla sospensione”, da trasformare in un sostanziale abbattimento delle somme da pagare.