In questa fase di emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus riportiamo di seguito la riflessione del presidente del Cluster lucano di Bioeconomia, Domenico Lazazzera. Di seguito il testo integrale.
Il distanziamento sociale, sostiene un’analisi del MIT Technology Review,sta accompagnando la vita di tutti con la consapevolezza che ci vorrà tempo affinché le cose ritornino come prima. Tutto quello che stiamo vivendo in questi giorni, in cui il Covid-19 sta generando tragedie disumane che travolgono tutto il Paese, cambiando radicalmente le abitudini degli italiani, condurrà a un’esplosione di servizi di una nuova Shut-in Economy.
In questo scenario, s’inserisce la profonda riflessione del presidente del Cluster lucano di Bioeconomia, Domenico Lazazzera, che invita i cittadini, le aziende e i rappresentanti istituzionali regionali a mettere in campo una serie di politiche e di linee programmatiche per generare l’effetto positivo di un cambiamento nel rispetto della Terra, intesa come Pianeta.
“Ci tengo a fare qualcosa per la Basilicata e a dare uno scossone alla politica regionale affinché, alla luce dei fatti di questi giorni, siano adottate linee programmatiche e di sviluppo economico che valorizzino al massimo la nostra agricoltura e che coinvolgano anche imprese di altri settori economici. I rappresentanti istituzionali della nostra Regione dovrebbero proporsi come “modello ideale” in Italia e in Europa per vivere un futuro diverso, adottando un cambiamento radicale con metodi aziendali che tendono all’economia circolare. Sono fermamente convinto e credo nel superamento della concezione classica dell’economia lineare.
Tutto nasce dalla terra e deve ritornare ad essa per produrre ciò che serve nella vita di tutti i giorni. Si pensi al guscio delle nocciole da cui ricava una fibra prebiotica antiossidante che ha effetti benefici sul sistema immunitario, al letame degli allevamenti da cui si ricava biogas, alla buccia d’arancia da cui si ricavano fibre naturali o alla canapa, considerata da sempre come la pianta della vita per le sue potenzialità, che esprime sia in termini di salubrità, che di resistenza e da cui si ricavano farmaci importanti, ma anche sostanze vegetali. La Basilicata ha una storia antica rispetto agli ambiti di applicazione della canapa, tra cui si ricorda la sperimentazione di un biocarburante, oggetto di studio già negli anni quaranta, quando Henry Ford, fondatore della Ford Motors Company, riuscì a elaborarne un biocarburante.
Per mettere in atto quanto detto, occorre creare un modello di economia circolare che attraverso gli scarti produca diversi elementi naturali come per esempio: biogas, biomassa, fibre tessili, pelli vegetali, vernici, tinture naturali, anti-ossidanti e altro ancora. Quanto detto, non solo ridurrebbe l’inquinamento ambientale, ma supererebbeil modello economico che è quello che ci ha condotto al collasso.
Adesso è il momento di agire. Bisogna pensare a un futuro diverso, costruendo una Basilicata che sia di esempio per tutti noi che viviamo in questa terra, per l’Italia e per l’Europa e, soprattutto, per vivere nel rispetto dell’ambiente perché le cose cambieranno in meglio con lo sforzo di tutti, partendo dalle istituzioni. Sono coloro che ricoprono ruoli importanti nella definizione della programmazione regionale che voglio pungolare, affinchè riflettano seriamente e mettano in atto il cambiamento sociale ed economico che è alla base della nostra ripresa e crescita. E’ possibileun ritorno alla filiera corta, un cambiamento nella gestione degli spostamenti (in riferimento all’utilizzo dei vettori), ma più di tutto ci auguriamo che i nuovi modelli da applicare all’economia, a seguito degli effetti derivati dai cambiamenti, possano rappresentare la base per la creazione di nuovi posti occupazionaliedare ai nostri ragazzi la possibilità di rimanere sul territorio per potersi realizzare professionalmente nel settore della ricerca applicata o nei tati ambiti di attività collegati allo sviluppo sostenibile.
Ciò implica il superamento del concetto classico di globalizzazione a cui non è più possibile pensare”. Sono le parole di Domenico Lazazzera, fermamente convinto della necessità di mettere in campo un cambio di paradigma che limiti al massimo i danni derivati dal capitalismo sfrenato. “Quello che sta accadendo in questi giorni ci dimostra che stiamo pagando lo scotto di tanti errori a cui abbiamo soprasseduto senza valutare la gravità delle conseguenze che stiamo vivendo in questi giorni. Il Cluster della Bioeconomia si propone come stakeholder per accompagnare le imprese, gli enti di ricerca e la politica regionale per reagire e mettere in atto un reale cambiamento da attuare in un territorio, come la Basilicata, che ben si prestaad essere un modello di una nuova economia in sostituzione di quella che è ormai superata dalla storia di questi giorni. La Basilicata può diventare la “Regione della Bioeconomia” ed essere l’esempio di un modello di eccellenza fondato su un’economia solidale e sostenibile”.