“Prima cosa la salute pubblica, ma doveroso per la Basilicata preparare anche la ripartenza delle attività oggi bloccate. Procedere ora alla costituzione del Fondo di Garanzia Regionale (accesso al credito, sostegno alle produzioni) sulle calamità, come indicato nella mozione approvata qualche mese fa in consiglio.
Richiedere la rimodulazione dei fondi europei non impegnati Fesr, Feasr, Fse e sostenere, in agricoltura, gli agricoltori lucani che stanno più pagando questo momento, riservando una grande attenzione allo strumento aggregativo strategico delle filiere e delle Organizzazioni di produttori (OP).
Definire celermente le intese con Puglia e Calabria per garantire in maniera controllata e sicura quel flusso fondamentale della manodopera utile ad evitare che i frutti e gli ortaggi rimangano sul campo, con danni sia ai produttori che ai consumatori, in questa situazione di emergenza che vede l’agricoltura attività essenziale da non interrompere.”
Lo dichiara il Consigliere regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.
“Aver accolto la disponibilità delle minoranze – prosegue Braia – a definire un piano per il rilancio post-emergenza in maniera unitaria, è il primo segnale tangibile di una inversione di rotta che spero sia netta a duratura nel tempo. Auspichiamo anche che si concretizzi nell’accoglimento delle nostre proposte che non faremo certo mancare, come sempre dimostrato, anche nell’ambito della task force con le rappresentanze datoriali e sindacali, dove siamo rappresentati, come consiglieri di centro sinistra, dal collega Polese.
Sarebbe quanto mai opportuno dare corso a ciò che prevede la mozione proposta e approvata in consiglio regionale il 9 Novembre scorso circa la costituzione di un fondo di solidarietà regionale da utilizzare in caso di calamità o di stato di emergenza, in forma di anticipazione o integrazione delle risorse che, eventualmente, saranno riconosciute dal Governo nazionale.
Si valuti la possibilità di notificare al più presto, tramite la conferenza Stato Regione, la proposta e quindi la necessità e di poter utilizzare in tutto o in parte la quota non impegnata dei fondi strutturali per affrontare l’emergenza coronavirus.
Organizzare, di conseguenza, l’azione di rilancio e ripartenza dell’agroalimentare, del turismo, del commercio e della produzione industriale fermata dal DPCM del 22 marzo.
Solo in ambito agricolo, per fare un esempio, sul PSR Basilicata 2014/2020 i circa 70 milioni di euro non ancora impegnati potrebbero, almeno in parte, essere utilizzati per gli agricoltori che stanno pagando questa emergenza, a partire da un sostegno adeguato dalla filiera del latte, in maniera efficace e strategica a tutela del made in Basilicata, aiutando produttori, trasformatori, e la commercializzazione.
L’impossibilità di portare a termine le attività da parte di imprese e beneficiari di finanziamenti PSR (ma anche evidentemente Fesr e Fse) rende, a nostro avviso, necessario prorogare almeno tutte le scadenze dei progetti e delle rendicontazioni previste nei mesi di marzo/aprile almeno.
Indispensabile, infine – conclude il consigliere Braia – prorogare la cosiddetta “polizza del presidente” che ha reso possibile le anticipazioni alle imprese impegnate negli investimenti legati alle misure strutturali singole e in filiera.