Il direttivo regionale dei Verdi Europa Verde in una nota esprime alcune riflessioni sull’emergenza Coronavirus in Basilicata. Di seguito la nota integrale.
In una situazione di emergenza, avere una strategia chiara e definita, può rivelarsi vincente. A maggior ragione se in gioco c’è la salute e il futuro di un paese, di una regione, di migliaia di cittadini. Non siamo in guerra come da più parti leggiamo, ma nel bel mezzo di un’emergenza che va affrontata con determinazione e con coraggio perché si possa superare prima che si trasformi in un’implosione di rabbia incontrollabile.
I Verdi –Europa Verdi di Basilicata esprimono forti preoccupazioni per come la Regione Basilicata sta affrontando l’emergenza da corona virus. Non basta ritwittuare o fare copia incolla dei provvedimenti che arrivano a cascata dall’alto per risolvere le questioni che molto più banalmente avrebbero necessità di essere affrontati con meno superficialità e meno leggerezza. L’approssimazione con cui la regione Basilicata si è approcciata all’emergenza, è propria di una classe dirigente che non coglie la drammaticità degli eventi perché ripiegata su se stessa e rintanata nel palazzo aureo del potere dove nulla può scalfire il re e la sua corte. Poco conta se in prima linea ci sono professionisti, medici e altrettanti cittadini costretti a continuare a lavorare in condizioni di assoluta precarietà e a rischio contagio.
Dall’assessore alla sanità lucano, anch’egli medico,finora solo proclami e qualche sporadica dichiarazione.Eppure, egli stesso medico, dovrebbe sapereche a rischiare maggiormente sono i tanti suoi colleghi, i paramedici, il personale sanitario, e poi le forze dell’ordine, il personale dei supermercati, gli operai delle piccole aziende metalmeccaniche e persone del volontariato;
Nella nostra terra chi ha un ruolo decisionale ha scelto di non decidere non rendendosi conto che il rischio più concreto di una svolta ancor più drammatica di quanto non lo fosse già questa emergenza sarà l’impossibilità di rincorrere il virus per curare gli effetti piuttosto che lavorare per ricercarne le cause. Politiche che generano sprechi, concentrazione di ricchezza, inquinamento e avvelenamento delle risorse naturali.
Si rompano gli indugi e si sottopongano a tampone tutti gli asintomatici, operatori e nonche sono impegnati in prima linea nella lotta all’epidemia per verificarne lo stato di salute impedendo così una diffusione impropria del contagio, auspicando che la ricerca si possa estendere a tutti i cittadini.Nello stesso tempo, il presidente Bardi, si faccia carico di adottare misure economiche in sostegno delle piccole e medie imprese, dei professionisti e dei possessori di partita iva, degli agricoltori e dei cittadini che versano in condizioni di disagioadottando provvedimenti in ordine ad una moratoria di tutte le tasse regionali e promuovendo la stessa cosa per quelle comunali. Si faccia soprattutto garante, anche con provvedimenti stringenti,di far rispettare le norme di chiusura di tutte le aziende non incluse nell’elenco ATECO comunicato dal Presidente del Consiglio nell’ultimo decreto, giacché molte piccole realtà, in assenza di controllo, stanno continuando a lavorare in forza di “proroghe” ed escamotage all’italiana e grazie a interpretazioni ad oc dello stesso decreto. Lo faccia prima che sia troppo tardi perché la regione Basilicata non sarebbe in condizioni tali per cui reggere un impatto di contagi maggiore di quello che fino ad oggi sembra essersi palesato. Solo così il sacrificio di molti concittadini in quarantena volontaria non sarà reso vano da chi mette a rischio la salute dei suoi dipendenti e delle loro famiglie.