C’è un grave problema di sicurezza per il personale sanitario in prima linea nella guerra al COVID 19 e la Regione Basilicata deve provvedere immediatamente adottando un protocollo anti-contagio e disponendo un intenso programma di tamponi per i dipendenti più esposti al rischio.
La Fials Basilicata ha sollevato il caso con un appello urgente al presidente Bardi e all’assessore Leone.
L’attuale evoluzione dello scenario epidemiologico in Basilicata – scrivono la segretaria regionale Luciana Bellitti e il segretario di Potenza Giuseppe Costanzo – desta particolare allarme per il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia di COVID-19. Ne è prova evidente l’incremento quotidiano dei casi di personale sanitario contaminato. E’ perciò necessario adottare immediatamente protocolli di sicurezza anti-contagio (per regolamentare il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID- 19 negli ambienti di lavoro) ed eseguire i tamponi con scadenza periodica, a tutto il personale sanitario e con particolare intensità per i dipendenti più esposti (pronto soccorso, malattie infettive, rianimazione, radiologia, 118 etc), al fine di tutelare la salute degli operatori sanitari e conseguentemente di tutta la popolazione.
Bellitti e Costanzo segnalano anche il problema delle lunghe attese per ricevere i risultati dei tamponi processati: “Come dimostra il caso da noi segnalato dello spazio psichiatrico dell’Asp al San Carlo, gli operatori sanitari nell’attesa continuano a lavorare con il rischio, se positivi al Covid-19, di contagiare pazienti, cittadini e i loro cari. Tutto diffonde grossa preoccupazione, rabbia e senso di abbandono tra i lavoratori che non meritano.
“La regione – sottolineano i due dirigenti sindacali – stanno coinvolgendo le altre strutture del sistema sanitario regionale: Crob, ASM e Istituto Zooprofilattico per sostenere le attività del Laboratorio di Analisi del San Carlo. L’unità operativa sta facendo uno sforzo immane considerate le gravi difficoltà, dalla dotazione esigua di attrezzature alla carenza di personale. Un plauso va quindi al direttore Picerno e e a tutti i lavoratori per l’impegno profuso, ma è necessario coinvolgere le strutture private accreditate al fine di garantire risposte rapide per gli esiti dei tamponi. Ci rammarica la lentezza nel fronteggiare un’emergenza così grave, c’era il tempo necessario per organizzarsi e coinvolgere il più possibile i laboratori dell’intera Regione Basilicata”.
“La risposta lenta dei tamponi – denuncia la Fials – rischia di gettare nel caos l’intero sistema regionale. La paralisi del Presidio Ospedaliero di Villa D’Agri ha destato tante preoccupazioni per l’intera comunità sanitaria Lucana. Alto è anche il grido di dolore di settori dell’Ospedale San Carlo, dove la mancata risposta alla richiesta di tutelare la salute degli operatori, rischia di paralizzare attività fondamentali causando inevitabili effetti collaterali per la salute dei cittadini lucani”.
“La gestione dei test sui tamponi – concludono Bellitti e Costanzo – è molto confusa. I lavoratori ci segnalano differenze di tempistica per risultati dei tamponi processati tra operatori dello stesso reparto. E’ vergognoso trattenere in servizio per 36 ore dei dipendenti in attesa dell’esito del tampone per poi fornirglielo il giorno dopo. Alcun operatori miracolosamente ricevono risposte in tempi celeri, altri dopo 6 giorni ancora non conoscono l’esito ma alcuni di loro continuano a lavorare. In questi casi il rischio di contagio è altissimo, contro ogni logica, contro ogni regola di responsabilità e buon senso. Non deve succedere più”.
Mar 25