Annarita Rizzo, delegata ENAC di Stigliano, Nicola Lista, delegato provinciale ENAC Potenza e coordinatore regionale MDC Basilicata
e Adriana Domeniconi, delegata regionale ENAC Basilicata-responsabile Pari Opportunità Movimento difesa del cittadino hanno inviato una lettera aperta ai parlamentari e al Governo Conte sull’emergenza Coronavirus.
Ai tempi del coronavirus le varie ordinanze che sono state emesse dal Presidente del Consiglio, hanno in qualche modo sconvolto la vita di tutti noi, le nostre abitudini. sane o sbagliate che siano, mettendoci di fronte ad una realtà angosciante, in un monito che ci vede tutti in punizione: dovete stare a casa con provvedimenti sempre più severi per chiunque trasgredisce, e fin qui ci siamo , poiché è giusto che chiunque di noi abbia un alto senso di responsabilità per la salvaguardia della propria vita e di tutte le persone con il quale si relaziona quotidianamente. “Evita di uscire se non per comprovate esigenzelavorative, di salute e di necessità…”. La stragrande maggioranza delle persone sta nelle proprie case, o meglio si sforza di rimanerci per arginare il diffondersi del contagio. La domanda lecita che ci poniamo è, se sia giusto imporre ai cittadini tutto ciò…. ; invece di intervenire diversamente, magari investendo con la somministrazione dei tamponi a disparate figure: partendo in primis da tutto il personale sanitario e parasanitario, incluse le oss gli addetti alle pulizie e alle mense, in tutti gli ospedali, nessuno escluso , a tutti gli operatori del 118 e a tutti quei soggetti che hanno i sintomi tipici del corona –virus , mettendo in tal caso in sicurezza una buona fetta della popolazione, che ha un ruolo fondamentale, in questa triste vicenda ,cosi come si dovrebbero somministrare i tamponi a chi ha determinati sintomi così da limitare i rischi di contagio anche per tutti quei cittadini che per forza maggiore devono uscire per i motivi sopracitati. Non abbiamo idea di quanto possa costare tutto ciò, ma crediamo che questo intervento possa essere di vitale importanza per salvare delle vite umane rispetto a quante ne abbiamo perse, e continuiamo a perdere,(662 vittime nelle ultime 24ore). Noi come MDC ed ENAC, egregio Presidente Conte, egregi Onorevoli e Senatori, parte integrante delle Istituzioni, stiamo ricevendo e raccogliendo la rabbia, la disperazione, e la delusione di tantissimi cittadini che non si sentono rappresentati dalla Sua persona e dalle istituzioni tutte. Anzi stanno vivendo lo Stato come se fosse non un padre, non una madre, ma un patrigno, una matrigna a cui non interessano i propri figli, ma, peggio, sono invece impegnati a creare e trovare, solo per loro, l’iter da intraprendere che porti alla salvezza economica. E sì Presidente, perché vede, tutti coloro che ci hanno contattato tramite il numero che abbiamo lanciato come Movimento Difesa Del Cittadino di sostegno ai cittadini non sono solo spaventati dal virus, in quanto sono consapevoli che esistono professionisti medici, infermieri, scienziati eccezionali che, con grande senso di responsabilità si stanno prodigando per far sì che ogni malato riesca a sopravvivere, ma sono irati e colmi di bile perché con le vostre restrizioni “restate a casa” e con le vostre successive disposizioni stilate nel Decreto “Cura Italia” avete messo in ginocchio un popolo intero che ha sempre contribuito a mandare avanti lo Stato. A nome e per conto di tutte queste persone il Movimento Difesa del Cittadino e l’ENAC richiede a codeste istituzioni di ottemperare al pagamento delle utenze, alla sospensione degli affitti e dei mutui, degli adempimenti fiscali così da alleggerire l’angoscia che stanno e stiamo vivendo ogni giorno. A tal proposito ci si auspica che tutte le compagnie delle varie utenze non formalizzino il distacco. Un buon “padre” di famiglia, egregio Presidente, ha il dovere morale di non lasciare a casa i “propri figli” e in virtù di questo Lei, con tutto il governo, davvero pensa che l’erogazione dei 600 euro possa essere un congruo sostegno per tutti? Un grande albergo ha esigenze diverse da una piccola pizzeria; una famiglia composta da quattro persone ha un bisogno diverso di una famiglia costituita di due persone. Non Crede?, Non credete? Non avete previsto alcun aiuto diretto alle imprese, avete semplicemente finanziato il fondo di garanzia ex legge 662 senza valutare, però che questo strumento non produce liquidità immediata alle stesse perché in questo momento le Banche non si fidano neanche della garanzia dello Stato ex legge 662. E c’è di più, egregio Presidente, questi cittadini, ora, non si accontentano più dei Suoi slogan in TV <<Comprendo le vostre difficoltà…>>. Vede, egregio Presidente, l’opinione pubblica questo “modus vivendi” lo conosce da illo tempore, perché è abituata da sempre ai sacrifici, gli stessi che si aspetta anche da Voi Istituzioni, visto il periodo difficile che stiamo vivendo. In particolar modo ci riferiamo alla nostra Regione, la Basilicata, che vive già da tempo un’emergenza in termini economici: la stragrande maggioranza delle famiglie sono tutte monoreddito con componenti soprattutto giovani, ancora,in cerca di un lavoro; come faranno ad andare avanti? Il Vostro risparmio di oggi sarà un fallimento certo domani per molti di loro;molte piccole e medie imprese non riusciranno a salvarsi o a riprendersi, purtroppo siamo“intrappolati” inun tunnel dal quale non si vede ancora nessuna luce. Sono troppe le situazioni da risanare , anche da un punto di vista psicologico , il crollo inizia a farsi sentire , la paura del contagio , il ritiro sociale , la lotta contro il tempo , il senso opprimente di solitudine per chi si ammala e per chi non può assistere i propri cari , la desolazione nel non poter dare nemmeno l’ultimo saluto all’amico , alla moglie , al marito , al padre , madre , sorella ,fratello , cugino …sono lutti , che necessiteranno di elaborazione , e di tempo… non c’è rassegnazione difronte a queste morti , sono assurde , inconcepibili , le vittime del virus svaniscono come se non fossero mai esistiti in una desolazione straziante negli occhi di chi rimane ;ma anche la separazione forzata di genitori e figli dislocati tra nord e sud,stanno determinando inevitabilmente degli stati d’ansia, di depressione, in alcune persone veri e propri attacchi di panico, man mano che si sentono che i casi aumentano di regione in regione , di paese in paese. Per non parlare degli attacchi di panico nel cuore della notte per le tante persone che vivono da soli /o lontani dai loro cari o la rabbia cieca che sfocia in veri e propri comportamenti violenti, la casa non è sempre un luogo sicuro, non tutti hanno la fortuna di vivere in armonia con i propri cari, la convivenza forzata, le varie dipendenze: alcolismo, ludopatie, creano stati di nervosismo che non sempre si riescono a contenere, dove le vittime sono spesso i minori o gli anziani genitori che in questo preciso contesto sociale , non hanno nemmeno la possibilità di rifugiarsi al “sicuro “. Stiamo vivendo un periodo di guerra, una guerra batteriologica, dove i nostri guerrieri non sono più i soldati, i marescialli, i generali dell’esercito italiano, ma i nostri medici, gli infermieri e gli operatori sanitari. Bisogna dare ai nostri nuovi guerrieri che combattono in trincea contro un nemico invisibile, non solo le armi, i dispositivi di protezione personale, le mascherine e i respiratori, ma anche i mezzi per salvaguardare la loro salute e la salute degli altri, proprio attraverso i tamponi. Riteniamogiusto, là dove serva, che i cittadini facciano i sacrifici, attraverso l’isolamento per evitare i contagi, ma lo Stato deve fare la sua parte e garantire che in nessun caso il Coronavirus si possa diffondere attraverso situazioni che non si possono o non si vogliono verificare. Non si può permettere che i nostri guerrieri, che ad oggi si sono contagiati in quasi 5000, e 24 sono caduti, possano diventare, loro malgrado, degli untori.Pertantoci auguriamo che il Governo e Governatori delle Regioni non si limitino ad emettere solo misure repressive e limitative della libertà dei cittadini, ma adottino tutte le misure necessarie per impedire l’avanzata della pandemia, a tutela della salute dei medici e operatori sanitari e della popolazione.La realtà è pessima,ma è altrettanto inaccettabile chiedere o meglio imporre, richiamandoci tutti ad un alto senso di responsabilità, di“rimanere tuttia casa, quando poi quasi in una sorta di esperimento il tampone viene fatto post –mortem. Si dovrebbe ritenere, invece, come sopracitato che la prevenzione,(la messa in sicurezza), seppur tardiva, serva veramente a non diffondere ulteriormente il contagio. Bisognerebbe isolare tutte le persone affette, a seconda della gravità, (in casa), o in strutture mediche attrezzate e, invece, consentire alle persone che stanno bene di riprendere gradualmente la propria vita sociale e lavorativa e, non meno, quella inerente alle attività ambulatoriali sospese (giustamente) ma che richiedono un ripristino anche per le altre svariate necessità di cura di cui i cittadini necessitano. Si potrebbero monitorare le uscite dei cittadini ad orari stabiliti e con misure di sicurezza. In vigore di tutto ciò come ENAC (Ente Nazionale Attività Culturale) e come Movimento Difesa del Cittadino Basilicata, chiediamo per la nostra Regione che vengano effettuati gratuitamente i campioni per le persone sopracitate al di là di rispettare le disposizioni già in vigore. Solo cosi ce la faremo. “Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtude e conoscenza”.