E’ risultato positivo al Coronavirus l’operaio dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto, addetto agli impianti di ossigeno (reparto PGT), che venerdì notte, mentre era in servizio in fabbrica, è stato colto da malore e ha avvertito sintomi riconducibili al Covid-19. Lo si apprende da fonti dell’Asl di Taranto. Il lavoratore venerdì notte era stato riaccompagnato a casa in taxi. E ieri sera, dopo ore di isolamento domiciliare durante le quali accusava uno stato febbrile, è stato trasportato nel reparto Malattie Infettive dell’ospedale Moscati, uno dei Centri Covid della Puglia. Il tampone ha dato esito positivo. Ora si dovrà sottoporre al test anche chi ha avuto contatti con l’operaio negli ultimi giorni, compresi i colleghi di lavoro.
Entro 30 giorni ArcelorMittal e Ilva in As dovranno fermare gli impianti dell’area a caldo non avendo comunicato entro ieri, alla scadenza dei 30 giorni imposti dall’ordinanza sindacale del 27 febbraio, se abbiano provveduto a individuare e risolvere le criticità delle emissioni inquinanti del Siderurgico. Lo sostiene il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, dando seguito all’ordinanza con cui intimava di risolvere il problema delle emissioni entro 30 giorni, pena lo stop degli impianti nei 30 giorni successivi.
Melucci dà seguito alla sua ordinanza sulle emissioni nonostante il ricorso al Tar di Lecce presentato da ArcelorMittal e quello annunciato dai commissari dell’Ilva in As. Il primo cittadino fa presente di aver chiesto “ad Ispra di verificare la corretta applicazione delle disposizioni richiamate” e che “il Comune di Taranto procederà come per Legge”.