Secondo appuntamento con “Sismografo”, la serie di studi con cui Unioncamere fotografa l’economia della Puglia prima del Coronavirus per confrontarla tra sei mesi con l’impatto del Covid. Questa volta Unioncamere Puglia ha preso in esame il comparto del Food, confrontando i dati di fine 2019 con quelli del 2014. Secondo la ricerca di Unioncamere Puglia, a fine 2019 nel comparto Food operano quasi 79mila imprese. Per consistenza numerica è forte il peso dell’agricoltura, circa 70mila aziende, di cui circa i due terzi impegnate in olivicoltura, vigneti, frutticoltura. La restante parte è attiva nella coltivazione di ortaggi, cereali e legumi.
A dominare la scena è l’olivicoltura, che ha quasi la metà dei dati dell’intero comparto agricolo. Le aziende di trasformazione alimentare sono invece quasi seimila. Seguono le 1.981 imprese dell’allevamento e le 774 della pesca e acquacoltura (con la seconda che ormai è un quarto della prima come numero di aziende). Rispetto al 2014 vi è stata una significativa rimodulazione del comparto nel suo insieme, con una contrazione del dato dell’agricoltura: 612 aziende in meno nel settore delle colture arboree e un aumento delle industrie alimentari (+44) e delle bevande (+54). Nel settore operano oltre 230mila addetti, un quinto del totale degli occupati nella regione. Rispetto alla fotografia del 2014, nel 2019 si contano oltre 500 addetti in più. Foggia traina il dato complessivo delle aziende registrate, confermando la sua vocazione agricola. Escludendo il settore primario e considerando solo le industrie di trasformazione, è la provincia di Bari a riprendere il primato, con 1.783 aziende.
Le classi di fatturato disegnano una piramide, con un vertice di 17 aziende oltre i 50 milioni di euro, 25 sopra i 25 milioni e 59 sopra i 10 milioni.
Apr 02