Don Giuseppe Di Tolve, sacerdote della Parrocchia San Giuseppe Lavoratore di Pisticci Scalo, ha inviato una lettera al governatore lucano Vito Bardi e all’assessore regionale alla Salute, Rocco Leone affinchè siano avviate tutte le misure per garantire un futuro ai cittadino bloccati a causa dell’emergenza Coronavirus. Di seguito la nota integrale.
La Risurrezione non è una fiaba e nemmeno un teatro da mettere in scena ogni anno.
Umilmente, però, bisogna rimuovere il masso di pietra che nasce da quell’angolo nascosto di coscienza del nostro narcisismo.
Gli apostoli vennero uccisi per aver proclamato la resurrezione: io penso che la loro testimonianza sia oggi paragonata al sacrificio di medici, di infermieri e di tutto il personale sanitario affinché essi- così come già verificato in alcuni casi in trincea – possano essere equiparati ad Apostoli della Vita. Sì, concedendo loro fiducia e, soprattutto, ascoltandoli nelle loro criticità quotidiane, dobbiamo dar loro tutto ciò che occorre per far sì che la situazione dell’emergenza Covid-19 possa risollevarsi.
Ogni singolo decesso nel nostro territorio regionale è una spada conficcata nel costato della dignità umana ed esso non è da sottovalutare per età, anzi dovrebbe e deve essere sempre sopravvalutato in quanto Persona umana che ha un nome e non semplicemente un numero di sala.
O Cristo è risorto oppure vana è la nostra fede ! Questo è un aspetto che non riguarda tanto la fede, quanto la scienza.
Entrambi avete tra le mani il potere e il dovere non di illudere nel fare miracoli, ma di essere stati almeno vicini ad ogni essere umano in questo duello tra la Vita e la Morte.
Al di là del giudizio negativo, giunto in questi giorni, sul vostro operato, io reputo importante che la critica deve essere sempre costruttiva e non disfattista.
Come voi rappresentate il Popolo Lucano in quanto Istituzione, così il sottoscritto in qualità di Pastore d’anime tra la gente.
Il mio intervento vuole essere solo un accorato appello alla nostra popolazione, umile, discreta, laboriosa e soprattutto disposta all’accoglienza, virtù questa di cui dobbiamo essere fieri, in quanto sappiamo chi siamo e come dobbiamo rinnovarci dopo le macerie. In questo momento, però, dobbiamo fare tutto il possibile per non augurarci il peggio delle prossime settimane.
A voi va in primis il mio supporto di cittadino lucano, con l’augurio che la vostra saggezza vi spinga a fare di più di quello che già state ottemperando in questa drammatica situazione.
Solo uniti e con l’amore verso gli altri potremmo festeggiare la Resurrezione del nostro essere veri protagonisti, non per la fama ma per il soccorso verso il prossimo.