La situazione emergenziale di questo tempo ha costretto e costringe la scuola a ripensare il modo di fare didattica: laddove non è possibile la didattica in presenza, le scuole stanno continuando a garantire il diritto allo studio attraverso la didattica a distanza.
Questa, però, non può essere circoscritta solo all’attualità di una situazione eccezionale, ma deve essere considerata in prospettiva, anche quando questo momento – si spera il prima possibile – sarà superato. Se oggi rispondiamo a un’emergenza, al contempo costruiamo un patrimonio che potrà essere utilizzato anche quando saremo tornati alla normalità. Mi riferisco all’annoso problema del mantenimento della scuola nei piccoli comuni lucani laddove il numero degli alunni non è sufficiente a costituire le classi.
La didattica a distanza, che assicura il diritto costituzionale alla studio e all’istruzione, sta però facendo emergere anche i limiti e le difficoltà di tale modalità, soprattutto in termini di disparità nelle condizioni di accesso. Penso a tutti quei minori in condizioni di povertà o marginalità per i quali è necessario che il divario educativo sia colmato.
Per rendere effettivo il diritto allo studio, infatti, occorre che la scuola a distanza sia per tutti facendo in modo che chi è privo di pc o tablet connessi ne sia dotato. Non tutto il territorio regionale presenta una rete efficace di collegamenti informatici, venendo a mancare così uno dei presupposti indefettibili; come pure: l’indisponibilità di alcune famiglie della necessaria strumentazione, soprattutto per quelle in cui sono presenti due o più figli in età scolare; ecc.
Questi sono i problemi che oggi emergono e che il sistema pubblico a tutti i livelli istituzionali deve affrontare affinchè l’istruzione non divenga un mero enunciato di principio ma continui ad essere un diritto effettivo.
Bene ha fatto il Governo a stanziare risorse per la didattica a distanza anche nelle scuole della Basilicata. Le risorse rientrano negli 85 milioni di euro stanziati nel decreto del Governo «Cura Italia» per l’emergenza coronavirus e sono destinate alle piattaforme e agli strumenti digitali, alla connettività di rete, ai dispositivi digitali e alla formazione del personale scolastico.
Chiedo pertanto di avviare un indagine per mappare la situazione delle famiglie lucane – in collaborazione con gli istituti scolastici presenti sul territorio – in termini di dotazione della strumentazione necessaria alla didattica a distanza (strumentazione informatica, rete, ecc.) al fine di attivare tutte quelle iniziative ed azioni necessarie a colmare i divari esistenti. Nel frattempo bisognerebbe attivare altri strumenti informatici, quali anche i canali televisivi, per evitare discriminazioni nel diritto allo studio di tutti gli alunni.