Dal nuovo bollettino sull’emergenza Coronavirus diffuso nel pomeriggio dalla Protezione Civile si evince che non è ancora arrivata la discesa che tutti gli italiani sognano, sia per veder ridurre i numeri delle vittime, dei ricoverati e dei contagiati sia per vedere una luce e iniziare a pensare alla vita dopo, la cosiddetta fase 2. La situazione resta sostanzialmente stabile, con un calo dei posti occupati in terapia intensiva. Si registra un aumento dei malati (ovvero le persone attualmente positive) pari a 1941 unità (meno dei giorni scorsi, ieri erano stati 2972) ma anche a fronte di un numero più basso di tamponi eseguiti.
Calano ancora le persone ricoverate in terapia intensiva: oggi sono 3898, ovvero 79 meno di ieri. Mentre restano praticamente stabile il numero di ricoverati con sintomi 28976 persone (27 in più di ieri).
Resta alto anche il numero delle vittime, che torna a salire rispetto alla frenata di ieri. Nelle ultime ventiquattr’ore sono morte 636 persone (ieri le vittime erano state 525), arrivando a un totale di decessi 16.523.
Anche i guariti restano sugli stessi livelli e raggiungono quota 22.837, per un aumento in 24 ore di 1022 unità (ieri erano state dichiarate guarite 819 persone).
Il numero totale di persone che hanno contratto il virus dall’inizio dell’epidemia è 132.547 (3599 nuovi contagi rilevati nelle ultime 24 ore, ieri erano stati 4316) ma i tamponi fatti oggi sono stati solo 30.271, meno dei giorni scorsi in cui erano stati anche diecimila di più. Il rapporto tra tamponi fatti e casi individuati è comunque stabile di 1 malato ogni 8,4 tamponi fatti, il 11,8%.