Un piano straordinario per gestire l’emergenza e riposizionare il settore agroalimentare negli assetti socio-economici del post emergenza; servizi di assistenza e consulenza in tutti gli uffici zonali della Cia con l’obiettivo di fornire ai titolari di aziende di tutti gli areali produttivi e ai vari comparti della regione le più adeguate risposte sia per affrontare la fase emergenziale che per attrezzarsi al rapido riposizionamento produttivo e relazionale post emergenza sui mercati e in rapporto all’andamento dei consumi alimentari. Sono le decisioni più significative delle direzioni provinciali della Cia-Agricoltori di Potenza e Matera convocate dai rispettivi presidenti Giambattista Lorusso e Giuseppe Stasi che si sono svolte in videoconferenza con il responsabile nazionale ufficio credito Cia Mario Capellini.Presso tutti gli Uffici nel rispetto delle norme in materia di contrasto al COVID19 quindi a distanza fino a nuove disposizioni – sottolinea il direttore di Potenza e Matera Donato Distefano -si garantisce in questa particolare fase la necessaria assistenza alle proprie aziende Associate, una puntuale consulenza e il necessario orientamento sul versante legislativo, finanziario finalizzate a fruire di tutte le misure e le opportunità in essere, ed in particolare quelle creditizia approvate in questi giorni.
Gli organismi dirigenti della Cia-Agricoltori hanno rilanciato il documento presentato al Presidente Bardi e all’Assessore Fanelli contenente 10 punti per uscire da emergenza e 10 punti per il rilancio del settore post emergenza.Le proposte tengono conto:
• Della fase contingente ed emergenziale, determinata dagli effetti del COVID19.
• Delle disposizioni emanate dal Governo nazionale con i relativi decreti.
• Delle peculiarità insite nel settore agricolo e nel sistema agroalimentare dell’Italia e quindi della Regione Basilicata.
Le proposte si articolano in 2 aggregati chesi intersecano con le misure emanate a livello nazionale.
1) Misure per fronteggiare l’emergenza e interventi contingenti ed immediati.
2) Misure per riposizionare il settore agroalimentare verso la ripresa produttiva.
La Cia punta ad un Piano straordinario che attraverso misure e risorse nazionale e regionale aiuti il settore e le aziende a traguardare la fase emergenziale; la costruzione di filiere produttive strutturate e efficienti per una Basilicata competitiva che guarda al settore primario come un valore primario in particolare in questa fase di emergenza sanitaria. Di qui l’appello a Istituzioni, economia e società per riscrivere i modelli riguardanti produzioni alimentari, approvvigionamenti, consumi e mercati compresi quelli locali e le produzioni.
In dettaglio (approfondimento)
Un piano finanziario straordinario per superare l’emergenza e rilanciare l’agricoltura lucana
Il documento di proposte si articola in due parti una per l’emergenza e una per rafforzamento del settore agricolo e agroalimentare di Basilicata.
1) La prima parte si compone di 12 proposte tutte tese ad affrontare l’emergenza e in atto e accompagnare le aziende agricole in questa fase straordinaria.
Nel documento si prevedono puntuali e articolate proposte che muovono dalla straordinarietà del momento che vede in settore agricolo quale comparto strategico che deve produrre alimenti e cibo per le nostre Comunità.
Per fare questo ora ancor di più abbiamo bisogno di poter contare su liquidità e risorse circolanti e agire in un quadro di forte semplificazione e sburocratizzazione a tal fine chiediamo:
a) La liquidazione di tutti gli aiuti 2020 e delle annualità precedenti delle misure a superfici come pure delle DU 20zo e annualità precedenti.
b) Un piano di sostegno e incentivi mirati ai comparti che risentono della crisi e della riduzione dei consumi in particolare del sistema Horeca, gestendo esuberi e produzioni in eccedenza anche a favore di famiglie indigenti e/o strutture pubbliche di accoglienza.
c) Piano di incentivi per l’utilizzo delle materie regionali da parte della rete delle PMI della trasformazione regionale e locale.
d) Incentivi alla GDO regionale per approvvigionamento di produzioni regionali.
2) 10 proposte invece riguardano il riposizionamento del settore agricole e agroalimentare nel post emergenza che significa anche ripensare alle relazioni fra gli attori della filiera regionale e il sistema di approvvigionamento e consumi in Basilicata. In ragione di ciò è indispensabile:
a) Elaborare un piano straordinario per la ripresa ordinaria delle attività agricole e dei singoli comparti, sostenuto da adeguate risorse da reperire non solo sul FEASR a partire dalla mis 5.2, rendere più stringente la spesa sulla mis. 19 e i Gal, recuperare risorse su misure non performanti, ricalibrando anche le risorse del fondo di Coesione e sviluppo.
b) Tali risorse devono sostenere il processo di innovazione delle filiere locali e dar vita ad un piano di valorizzazione e promozione delle produzioni locali e regionali.
c) Sostenere e riequilibrare il rapporto produzioni locali, approvvigionamento e consumi a partire dalle circa 200.000 famiglie lucane.
d) Creazione di un ulteriore fondo di co-garanzia regionale per accedere a sistemi creditizi tesi ad azzerare gli interessi e spalmare a lungo termine tutte le operazioni di investimenti anche alla luce di quanto previsto nel DECRETO 23/20 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di oggi e che a seguito della pressante azioni svolta dalla CIA a livello nazionale vede destinatario anche il settore agricolo delle misure in materia creditizia a seguito dell’emergenza covid19.
e) Dar vita ad un marchio “Qualità lucana” pubblico da affidare agli Enti che operano a favor del settore primario.
f) Avviare l’istituzione dl distretto agro-forestale-zootecnico-ambietale di Basilicata.
Tali proposte saranno coerentemente spalmate e terranno conto dei fabbisogni dei singoli comparti partendo da quelli più bisognosi di riposizionarsi:
– Zootecnia sia da carne che da latte. sostenendo le produzioni che anche con contratti e reti d’impresa trovano allocazione nelle strutture di trasformazione regionale, come pure è necessario incentivi i settori da carne in particolare quelli che hanno registrato mancata vendita, sostenendoli e indirizzando tali produzioni anche verso e favore delle famiglie indigenti.
– Ortofrutta sostenere approvvigionamento e intesa con la GDO
– Cerealicoltura in questa fase è colpita dalla siccità credo riteniamo sia indispensabile richiedere stato di calamità
– Settore vitivinicolo consumi crollati sostegno alla distillazione
– Comparto olivicolo
– Forestazione e filiera legno
– Agriturismi e fattorie didattiche e sociali
– Comparti minori apicoltura e funghicoltura.