Le restrizioni previste fino al 13 aprile saranno prorogate fino al 3 maggio 2020. Conte ha deciso e lo ho comunicato a sindacati e rappresentanti delle associazioni di categoria delle imprese. Il premier è già al lavoro per il nuovo decreto del presidente del consiglio. Con pochissime deroghe: una di queste riguarderà librerie e cartolerie, che riapriranno i battenti da martedì.
Il premier, Giuseppe Conte, ha convocato i segretari di Cgil, Cisl e Uil – Landini, Furlan e Barbagallo – che ieri avevano sollecitato un incontro con una lettera. C’erano anche i ministri Gualtieri, Speranza, Catalfo. E i rappresentanti di Confapi, Reteimprese, Alleanza cooperative, e Confimi imprese. “Il lockdown durerà fino al 3 maggio”, hanno detto i sindacati all’uscita. “Il presidente del Consiglio ci ha confermato che, ad oggi, non ci sono ancora le condizioni per far ripartire le attività sospese”, ha spiegato il segretario della Uil Barbagallo. Subito dopo, è partita la videoconferenza con i governatori Fontana, Bonaccini, Musumeci. Presenti anche diversi sindaci, tra cui il presidente dell’Anci Decaro, e la prima cittadina di Roma, Virginia Raggi. “Riaprendo, vanificheremmo i risultati”, ha spiegato il presidente del Consiglio.
Intanto il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia – da Milano – ha inviato un messaggio chiaro a Confindustria: “Il governo ha le idee chiare: dobbiamo mettere in sicurezza la salute degli italiani. Con la salute a rischio, non c’è economia”.
E ha aggiunto: “Prima mettiamo in sicurezza la Lombardia e tutti gli ospedali lombardi, e poi penseremo alla Fase 2”. Frasi che arrivano dopo il pressing di Confindustria, che in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto, ieri ha lanciato ufficialmente la richiesta di riaprire urgentemente le attività.
Il tema è stato oggetto, a partire da ieri, di un confronto tra Conte e i capi delle delegazioni dei partiti di maggioranza e l’orientamento sembra essere quello della massima prudenza. Si va verso un prolungamento fino al 3 maggio delle misure di isolamento. Una frenata frutto della linea di massima prudenza espressa ieri dal comitato tecnico-scientifico del ministero della Salute. Sono possibili solo alcune deroghe per piccole attività legate alla filiera agroalimentare, sanitaria, farmaceutica, sempre rispettando le misure di distanziamento sociale.
Intanto Boccia spiega quali saranno i prossimi passaggi: “Occorre passare alla fase 2 con graduali aperture delle fabbriche e degli uffici nel rispetto di tutte le prescrizioni sanitarie per la sicurezza dei lavoratori”. Poi – spiega Boccia – ci sarà una fase 3 con “massivi investimenti pubblici che compensino e supportino la progressiva ripresa della domanda privata”. E ha aggiunto che della futura cabina di regia farà parte anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana. “Basta polemiche”, ha detto Boccia.