Stiamo raccogliendo tutti i filmati circolati nelle ore immediatamente successive la celebrazione religiosa al fine di verificare eventuali responsabilità”.
Lo dichiara all’Ansa Ludovico Vaccaro, procuratore capo di Foggia commentando gli assembramenti di fedeli durante le celebrazioni del Venerdì santo a San Marco in Lamis, nel Foggiano. E annuncia: “A breve apriremo un’inchiesta”. “Il nostro scopo è quello di ricostruire l’accaduto – aggiunge – per accertare eventuali responsabilità di tipo omissivo. Di sicuro c’è stata una violazione delle misure anti-contenimento da virus Covid”. San Marco in Lamis è un paese del Foggiano dove c’è stato il primo decesso in Puglia di un anziano positivo al virus Covid-19. Per questo il comportamento dei cittadini ha destato scalpore.
“E’ stato complicato, avrei dovuto interrompere quel momento di preghiera. Lo so, ho commesso un errore”. Così il sindaco di San Marco in Lamis, Michele Merla, parla dell’assembramento del Venerdì Santo sul sagrato, precisando all’Ansa di aver “accettato l’invito a partecipare alle celebrazioni religiose di don Matteo Ferro specificando che non dovessero prender parte i fedeli – sottolinea -. Poi, quando abbiamo iniziato a pregare, le persone che abitavano in zona sono scese in strada. Lo hanno fatto in maniera composta, anche rispettando, in un certo qual modo le distanze di sicurezza. A quel punto avrei dovuto interrompere il rito religioso ma non l’ho fatto, e mi assumo le responsabilità. Già nella serata di ieri – ammette il sindaco – sono stato contattato dal prefetto di Foggia, Raffaele Grassi e dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ai quali ho spiegato le mie ragioni”.
‘Mi meraviglia quanto avvenuto Venerdì Santo sul sagrato della chiesa di Maria Santissima Addolorata di San Marco in Lamis, dove un momento di preghiera silenziosa, e programmato per essere teletrasmesso, si è trasformato in manifestazione con partecipazione di popolo”. Così il vescovo della diocesi di Foggia Bovino, monsignor Vincenzo Pelvi, parla dell’assembramento creatosi ieri nel comune foggiano durante le celebrazioni religiose. “È un atto grave – afferma il vescovo – perché da parte dei presenti è venuto meno il buonsenso e la prudenza nel contribuire alla tutela della salute ed evitare un ulteriore diffusione del contagio. Ribadisco – precisa Pelvi – ancora ai parroci di attenersi categoricamente alle indicazioni già ricevute evitando di mettere a rischio cittadini e fedeli che stanno in casa rinunciando alle celebrazioni religiose della Pasqua”.