Nicola Pavese, Presidente Associazione “Matera Ferrovia Nazionale”, in una nota sottolinea la necessità di finanziare la tratta ferroviaria Matera-Gioia del Colle. Di seguito la nota integrale.
Dove manca una ferrovia collegata alla rete nazionale si è sempre in presenza di sottosviluppo e arretratezza. Tale assunto è sicuramente valido anche per Matera dove l’arrivo delle Ferrovie dello Stato, ancor più importante dopo l’emergenza per il Covid-19, potrà favorire la ripresa e determinare quella rinascita socio-economica tanto auspicata. Le FS, quindi, per rilanciare e valorizzare sia l’asse produttivo Jesce-La Martella-Valbasento, sia il turismo internazionale di Matera esteso alla regione. Turismo che potrà ripartire se migliorerà innanzitutto l’accessibilità dal versante pugliese e da quello campano, tenendo conto che in tempi moderni ovunque questo settore si affida soprattutto al treno. Mezzo, fra l’altro, capace di assicurare ai viaggiatori e ai turisti un adeguato distanziamento sociale e quindi essenziale per la Matera e la Basilicata futura. Realtà che devono puntare su infrastrutture tangibili “che restano e potenziano il territorio” e senza “disperdere” risorse preziose.
Con sgomento, intanto, si apprende che a Roma nella riunione per il Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) per la Basilicata l’importante segmento ferroviario Matera-Gioia del Colle (quale prosecuzione della costruenda Ferrandina-Matera) non è stato ritenuto dal sindaco De Ruggieri prioritario e da inserire fra i “progetti strategici” da finanziare. Quindi, meritevoli dell’attenzione del premier Conte e delle massime autorità politiche ministeriali e della nostra regione presenti a Palazzo Chigi. Eppure per la ferrovia verso il Barese e il Salento si potrebbero utilizzare le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) e quelle del Fondo Europeo per la Ripresa 2021-27 per investimenti infrastrutturali, ambientali e sociali nel Sud. Così come si potrebbe accedere al “Piano straordinario investimenti” di RFI che dispone di circa 14 miliardi di euro per <dare impulso al Paese prostrato dalla pandemia>. Tra l’altro, risorse che possono dare ossigeno alle imprese lucane e creare lavoro e occupazione, evitando emigrazione e spopolamento.
È evidente che la tratta Matera-Gioia del Colle (quest’ultima stazione di passaggio per raggiungere Bari, Taranto, Brindisi e Lecce e le rotte del Mediterraneo attraverso il trasporto marittimo) va considerata inderogabile e oltremodo strategica e vitale per il Mezzogiorno perché, di fatto, consentirebbe il collegamento Salerno-Potenza-Bari (via Ferrandina-Matera-Gioia). Quindi, importante per la connessione all’Alta Velocità a Salerno, per la spedizione delle merci dai due porti del versante tirrenico e adriatico e per attrarre imprenditori nelle nostre nascenti Zone Economiche Speciali (ZES) che avranno in Taranto il porto di riferimento. Tratta che potrà promuovere e facilitare lo sviluppo turistico della Basilicata interna sia del Materano che del Potentino. Dunque, la Città dei Sassi che potrebbe fare da traino per tutta la nostra regione e per quelle meridionali.
Per queste valutazioni si chiede al Sindaco di Matera, alla Giunta e ai Consiglieri comunali di dedicare a tali importanti temi una seduta consigliare dove approvare la richiesta di finanziamenti del Governo nazionale (da presentare nel prossimo incontro per il CIS-Basilicata) circa la diramazione per Gioia del Colle. Dopo l’assenso di sindacati e operatori turistici, la condivisione di tale progetto è stata da noi riscontrata anche da parte dei sottosegretari Margiotta e Liuzzi e durante il recente incontro con l’assessore regionale alle Infrastrutture Merra, presenti i consiglieri regionali Vizziello e Zullino e comunale Toto. Non a caso gli esponenti della Regione Basilicata si sono impegnati a considerare la Ferrandina-Matera-Gioia del Colle tra le “opere prioritarie per la Basilicata” e quindi da inserire a pieno titolo nel nuovo Piano Regionale dei Trasporti per i prossimi nove anni.
Per la politica materana sarebbe paradossale e incoerente sottovalutare e rinunciare a tale infrastruttura, perdendo oltretutto possibili finanziamenti che andrebbero altrove. L’esigenza di collegare Matera alle direttrici Sud-Nord delle FS non può essere più ignorata, né tradita. Stiamo parlando, infatti, di scenari di crescita della collettività lucana e di più promettenti prospettive per le future generazioni.
Seeeeeeeeeeeeeee,come chiedere ad un ceco di guidare!