Pierluigi Smaldone, Consigliere Comunale di Potenza del gruppo consiliare “Potenza città giardino” in una nota esprime alcune riflessioni sul risultato del sondaggio effettuato dall’Istituto demoscopico Noto nel quale i lucani promuovono i l presidente Bardi e la giunta regionale della Basilicata. Di seguito la nota integrale e la notizia già pubblicata relativa all’esito del sondaggio.
Smaldone: “Tutto va ben, Signor Generale!”
Lo spettacolo dato dall’ultima trovata della Giunta regionale è davvero singolare, per non dire raccapricciante. Mentre tutti combattiamo contro un nemico invisibile, che continua a mietere vittime in tutto il mondo, la preoccupazione del Presidente Bardi, infatti, è quella di fare un sondaggio per scoprire il livello di gradimento presso il popolo lucano. Sì, proprio in questo momento, in piena emergenza sanitaria e nel mezzo di una crisi economica spaventosa, un sondaggio diventa, per qualcuno, un’esigenza fondamentale…
Il costo della rilevazione? Ben 45.000 euro. Una cifra altissima, soprattutto per il momento in cui viviamo. Ancor più alta se pensiamo che con la stessa cifra si possono acquistare circa tre respiratori per terapia intensiva. Ancor più alta se pensiamo che 45.000 euro equivalgono allo stipendio annuo lordo di due infermieri.
Una vicenda che ha dell’inverosimile. L’Ufficio Stampa della Regione, proprio in questa fase di profonda sofferenza per tutti i giornali locali, ci ha tenuto a precisare che il sondaggio è stato “promosso dai lucani”. E questo, da lucano, un po’ mi offende: sono certo che i cittadini lucani non hanno mai chiesto al Presidente Bardi di sprecare questa enorme cifra. Tutt’al più avrebbero gradito una comunicazione più seria e puntuale da parte degli Uffici di via Anzio. I cittadini lucani si sarebbero risparmiati volentieri i noti pasticci venuti fuori dal susseguirsi di ordinanze, spesso sconnesse e fuori tempo… I cittadini lucani, se davvero avessero potuto scegliere, avrebbero solo chiesto una comunicazione più limpida, in grado di sollevarli dallo sconforto e di tirarli fuori dalla confusione imperante.
L’operazione è stata perfettamente in linea con il clima commissariale (per non dire coloniale) che stiamo vivendo. L’incarico per lo svolgimento è stato affidato all’istituto di rilevazione demoscopica “Noto Sondaggi s.r.l.”, del napoletano Antonio Noto.
Dalla delibera di affidamento esclusivo si legge che il sondaggio è stato commissionato per il “monitoraggio dei bisogni dei lucani”. C’è poco da aggiungere sulla affidabilità di un sondaggio pagato profumatamente da una Giunta Regionale che, in teoria, dovrebbe essere valutata o giudicata, sulla base del sondaggio stesso.
Di fatto, lo scopo reale di questa inopportuna operazione è stato tutt’altro che nobile: diramare un comunicato stampa autoreferenziale e stucchevole che suona più o meno così: “Tutto va ben, Madama la Marchesa”. O forse, come da oggi useremo dire in Lucania: “Tutto va ben, Signor Generale”.
I lucani promuovono il presidente Bardi e la giunta regionale. Lo rilevano i risultati di un sondaggio dell’Istituto demoscopico Noto realizzato ad aprile.
La Regione viene promossa nei settori della Sanità e dei Servizi Sociali, mentre viene confermata la soddisfazione per quanto messo in campo per incentivare Turismo e Cultura.
Pronunciandosi sull’emergenza Coronavirus, i lucani esprimono preoccupazione per la situazione economica del Paese, più che per quella della Basilicata. Nella sfera personale è in calo la paura per la salute propria e per quella dei familiari, che prevale, però, su quella per il proprio lavoro.
Rispondendo sulla capacità di gestione dell’epidemia da parte delle istituzioni, i cittadini della Basilicata confermano una maggiore fiducia nel governo regionale piuttosto che in quello nazionale.
Infatti, la quasi totalità dei residenti intervistati valuta adeguate le misure restrittive prese dal governo Bardi per contenere il contagio, malgrado la Basilicata non risulti tra i territori più colpiti.
Resta stabile e positivo il giudizio sulla gestione dell’emergenza nel territorio, valutata “corretta”.
Promossi anche sia l’informazione ai cittadini fornita sul Coronavirus che la gestione e il controllo delle regole. Un giudizio sufficiente è dato, invece, sull’organizzazione sanitaria attuale.
Relativamente alle misure anticrisi, sono stati rivolti quesiti per valutare come i cittadini considerano la Covid card della Regione, che risulta conosciuta da quasi metà del campione ed è stimata più che positivamente.
Nell’emergenza Coronavirus le preoccupazioni dei lucani convergono, soprattutto, sulla carenza di strutture e di personale sanitario sul territorio lucano, seguite dall’arrivo di una nuova crisi economica globale.
Sulla capacità della Regione di difendere gli interessi dei cittadini, rimane positiva la fiducia nell’operato dell’ente per ciò che concerne la tutela delle esigenze economiche. Mentre sullo stesso tema ci sono giudizi negativi sull’azione del Governo nazionale.
Più della metà degli intervistati immagina una diminuzione delle entrate per il prossimo mese e tra questi un terzo stima una diminuzione dei propri introiti pari o superiore al 50 per cento. Se la situazione attuale continuasse a perdurare, però, quasi un terzo pensa di non avere bisogno di aiuti economici. Guardando al proprio futuro lavorativo nei prossimi mesi, più della metà degli intervistati ritiene di continuare la propria attività. La sanità, infine, è il settore indicato dalla quota maggiore di intervistati come quello che, dopo lo stop imposto dal virus, necessiterà di riorganizzazione.