La Basilicata può partecipare alla ricerca nel sequenziamento del virus per conoscere e contrastare il Covid-19 con una rete di sorveglianza e contemporaneo campionamento sul territorio, usando al meglio le applicazioni tecnologiche e incrementando lo screening di test selettivi per riuscire a rendere sempre più efficiente la strategia di prevenzione e di controllo del contagio.
Un distretto produttivo in Basilicata della “filiera” di approvvigionamento per i dispositivi di sicurezza personale (autosufficienza) , a cominciare dalla riconversione del Polo della Corsetteria di Lavello, anche per soddisfare tutte le altre numerose esigenze di imprese e cittadini in vista della cosiddetta fase due (convivenza con il virus).
Una rete di telemedicina e assistenza domiciliare “tecnologicamente avanzata”, che le strutture di Sanità Futura sono in grado di mettere a disposizione per soddisfare i bisogni sia dei pazienti Covid-19 sia di quelli extra Covid-19, in stretta connessione e sotto coordinamento della Task Force regionale.
Il potenziamento e l’implementazione delle più moderne soluzioni digitali per la gestione epidemiologica della Regione e la gestione clinica dei pazienti lucani. Soluzioni digitali in grado di velocizzare, governare e tracciare i processi di assistenza ai pazienti, riducendo al minimo il rischio di errore umano, mantenendo una “connessione” sicura e strutturale tra il Servizio Sanitario Regionale e i pazienti/cittadini presi in carico in teleassistenza.
Sono le principali proposte operative del secondo Webinar – un misto tra un tavolo operativo, un’assemblea interattiva e una TV on line – promosso da Sanità Futura con il duplice obiettivo di capire se la Basilicata è pronta per la ripartenza da un lato, e se manca qualcosa, di pianificare e costruire azioni e iniziative concrete, in cui ciascuno per le proprie responsabilità e disponibilità, partecipa con il suo pezzo di soluzione, per rendere possibile una ripartenza sì, ma con un “sistema” sociale ed economico in sicurezza.
Al Dr. Ernesto Esposito, Dirigente generale del Dipartimento Salute della Regione Basilicata, epidemiologo e capo della Task Force per l’emergenza Coronavirus in Basilicata, il compito di un rapporto a 360 gradi su cosa è stato fatto e cosa si intende fare. Il ragionamento si è sviluppato intorno a due elementi: dal 27 gennaio scorso in Basilicata c’è un gruppo di professionisti impegnati a tracciare percorsi e strategie; la presa in carico dei pazienti in Basilicata è una realtà. Non credo in alcuna casualità – ha detto – se i dati evidenziano una situazione migliore rispetto al resto del Paese. Piuttosto, come ci è stato riconosciuto dal vice Ministro alla Salute Sileri in occasione della sua recente visita, abbiamo saputo costruire una buona organizzazione che è fatta di uomini e donne e di strumenti come la “piattaforma” implementata nelle ultime settimane per mettere in rete tutti i soggetti coinvolti nella lotta al covid-19. Le Usca sono poi l’esempio concreto del lavoro sul territorio (presa in carico dei pazienti) nella consapevolezza che opereranno per mesi e che in autunno-inverno ci sarà un primo importante step. Stiamo lavorando – ha aggiunto Esposito – tenendoci lontani dalle troppe polemiche per attuare una massiccia campagna di screening con i tamponi che interessa in primo luogo gli operatori sanitari e le forze dell’ordine e man mano si va estendendo sui territori. Il capo della Task Force ha annunciato per i prossimi giorni attività di screening a Moliterno (900 persone) e a seguire, per priorità, in altre zone rosse (Tricarico e Irsina) coinvolgendo anche laboratori accreditati. Quanto agli ospedali da campo regalati dal Qatar, si sta pensando al loro impiego – ha detto – come reparti Covid-19, una “opportunità” per consentire la piena ripresa della normale attività ospedaliera oggi da noi limitata al 30 per cento. Esposito ha quindi manifestato interesse alle proposte venute dal webinar che potrebbero divenire operative per l’organizzazione e la gestione della ripartenza.
Michele Cataldi, presidente di Sanità Futura, in apertura ha introdotto il webinar proponendo le testimonianze di due scienziati (prof. Enrico Bucci, University Philadelphia e prof. Lopalco, consulente del Governatore Emiliano) intervenuti in un webinar promosso dall’Associazione Luca Coscioni. “La “riapertura”, infatti, in attesa che il confronto Governo-Regioni arrivi ad una decisione, non è un fatto emergenziale imprevisto, ma una necessità che deve essere programmata sulla base di informazioni reali e obiettivi precisi e misurabili (incertezze incluse)”. Per Cataldi il “taglio” decisamente operativo del secondo webinar è una riprova del lavoro che Sanità Futura sta svolgendo da oltre un mese attraverso la campagna “Stop Coronavirus Basilicata” che, oltre a diffondere comunicazione-informazione trasparente ed efficace, sta diventando un “luogo” di produzione delle azioni contro il coronavirus. Per questa ragione le proposte emerse dal webinar – sono certo – troveranno occasioni e strumenti per avere un seguito traducendole in decisioni ed iniziative.
Apr 20