Trovato l’accordo per le nomine delle grandi partecipate del Tesoro. Confermati i vertici delle sette maggiori aziende in questione: Enel, Eni, Leonardo, Poste Italiane, Terna, Mps, Enav.
Per Enel dunque si profila la conferma di Francesco Starace come ad per un terzo mandato (il managero fu nominato dal governo Pd Renzi nel 2014), con alla presidenza l’arrivo dell’avvocato milanese di Rccd Michele Crisostomo (di nomina M5s). Per l’Eni ad ancora Claudio Descalzi (prima nomina governo Pd Renzi, 2014) e alla presidenza la docente di diritto commerciale ex consigliere di Tim e nel cda del Fatto Quotidiano Lucia Calvosa (scelta dai M5s).
Nel colosso della difesa Leonardo, mandato bis come ad per Alessandro Profumo (prima nomina governo Pd Gentiloni nel 2017) e nuovo presidente il direttore dell’Aise Luciano Carta (nomina in capo a M5s). Totale continuità alle Poste Italiane, dove Matteo Del Fante resta capoazienda (prima nomina governo Pd di Gentiloni nel 2017: ma tre anni prima il governo Renzi lo aveva messo a capo di Terna), e Maria Bianca Farina confermata presidente (prima nomina governo Pd Gentiloni 2017).
Per la rete di Terna, anche se il passaggio va ratificato dalla Cassa depositi e prestiti azionista nei prossimi giorni, nuovo ad sarà il capo dell’Acea romana Stefano Donnarumma (di nomina M5s), nuova presidente Valentina Bosetti, docente della Bocconi scelta dal centrosinistra.
Per il Monte dei Paschi nazionalizzato arriva, voluto caparbiamente dai pentastellati, l’ex banchiere di Capitalia e poi di Carige Guido Bastianini, affiancato alla presidenza da Patrizia Grieco, che lascerà l’Enel dove l’aveva nominata il Pd.
Per la società controllore dei voli civili Enav tutto nuovo: ad sarà Paolo Simioni, uscente capoazienda dell’Atac, di nomina M5s, mentre presidente sarà Francesca Isgrò, di nomina Pd.
Nella foto Claudio Descalzi dell’Eni