“Ad oggi, sono cambiate solo le poltrone”. Così, la Confsal Basilicata e Ugl Potenza attaccano i vertici istituzionali della Regione Basilicata. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Abbiamo creduto nel cambiamento perchè credevamo si potesse uscire dall’ottica dei lavoraotri di serie A e lavoratori di serie B ma così non è stato.
La Regione Basilicata continua ad ascoltare solo una parte dei sindacati, dimenticando il sindacato autonomo, quello che non guarda i governi ma le idee.
Accogliamo, positivamente, i “piccoli prestiti” e l’invito a “mangiar lucano” ma vorremmo si andasse oltre gli spot.
Si continua a parlare di prestiti in un momento storico particolare, il PIL italiano subirà un contrazione del 10%, dato allarmante per una regione che gode di una economia debole.
Una regione che dovrà misurarsi con il calo dell’esportazioni dell’automotive (parte importante del pil lucano), un calo dell’economia agricola e con una diminuzione dei proventi del settore estrattivo, dato dal crollo del prezzo del petrolio.
Una regione che ha risposto male alla richieste del settore ovicaprino, che ha visto una calo enorme dei propri volumi nel periodo pasquale; una regione in cui l’UECA vanta ancora ritardi nel liquidare molte pratiche del 2019.
Una regione che dovrebbe credere nel turismo, settore che a livello nazionale vale tra il 9/10% del PIL, attraverso investimenti seri, accordi con i grandi Tour Operator nazionali.
La Basilicata esiste!
Dopo il restate a casa ci vuole una programmazione seria, la Regione Basilicata affronterà la sua ora più buia dopo il terremoto degli anni 80.
La risposta del governo regionale dovrà essere efficace e di qualità”.