Saverio Lamiranda, amministratore delegato Distretto Turistico Terre di Aristeo in una nota commenta l’intervento dell’architetto Stefano Boeri rilasciate al quotidiano La Repubblica sulla vita che ci attende dopo aver superato l’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus. Di seguito la nota integrale.
“Via dalla città, nei vecchi borghi c’è il nostro futuro”, lo ha dichiarato (ieri su Repubblica) l’Architetto Stefano Boeri, urbanista del Politecnico di Milano sulla vita nel dopo coronavirus. Grazie, egregio Professore!
L’autorevolezza di questa Sua affermazione, confidiamo, potrà sostenere meglio la consapevole sollecitazione che le Terre di Aristeo, da anni, vanno promuovendo. Ci consenta,però, di esprimere una preoccupazione: i Borghi, almeno quelli del Sud, possono essere e costituire il “futuro” a condizione che non siano strumentalmente usati per rinnovare un business solo della “ristrutturazione edilizia”, spesso – nel passato – causa di disastri ambientali che hanno contribuito allo spopolamento degli stessi.
È necessario una forte e duratura alleanza, fra tutti (operatori, Università, ordini professionali, cittadini, associazioni, ecc.) coloro che credono in questa prospettiva e le Amministrazioni Pubbliche.
È indispensabile che si determini una consapevolezza diffusa, che si attivi una contaminazione culturale, sociale e – non per ultimo – economica in grado di far superare anche gli “egoismi” particolari che potrebbero modificare di poco l’attuale condizione di indigenza che molti Borghi rappresentano.
Bisognerebbe convincersi di destinare o finalizzare l’utilizzo delle risorse pubbliche per soluzioni efficaci (e non soltanto perché di moda) sia per dimensione economica, che di mercato le cui esigenze non possiamo continuare a far finta di ignorare.
Perché possano costituire concretamente il futuro delle nuove generazioni è necessario che i Borghi ritornino ad essere vissuti come le antiche agorà e animatori di cultura, storia, tradizioni, relazioni, attività produttive, ecc. che, consapevolmente e volontariamente, adeguino la propria dimensione territoriale attraverso un processo di integrazione idoneo a valorizzare le unicità e specificità di ognuno nell’interesse più complessivo. Non c’è più tempo per gli egoismi particolari, settoriali o di categoria!
Perché queste prospettive possano realizzarsi, specialmente per le nuove generazioni, è indispensabile innovare anche nella governance pubblico-privato così come il Distretto sta sostenendo da tempo.
Per questo sollecitiamo ad essere, tutti insieme, protagonisti di un nuovo ed effettivamente partecipato “Risorgimento”.
La riscoperta della vita tranquilla, con poca gente, con tutte le condizioni di sicurezza che i nostri borghi sanno offrire e che sono uno dei “segreti” dell’attuale situazione in Basilicata sempre più vicina a “zero contagi”, è una nuova e buona opportunità.
Nella foto Stefano Boeri nei Sassi di Matera (foto www.SassiLive.it)