Coronavirus, Uilm Basilicata: “Screening lavoratori Garramone Servizi per l’Ambiente, prima azienda dell’indotto Eni di Viggiano”. Di seguito la nota integrale.
In data odierna presso la Garramone Servizi per l’Ambiente, importante azienda dell’indotto Eni di Viggiano che impiega circa 100 dipendenti nel settore dei rifiuti industriali, in quanto a: smaltimento e trattamento, spurgo fognature e pozzi neri; si è tenuta una riunione sindacale tra la direzione aziendale e la Organizzazione Sindacale della UIL di Basilicata, unitamente alle RSU UIL di Stabilimento, per discutere della situazione aziendale e condividere il protocollo di sicurezza attraverso la costituzione del comitato aziendale, cosi come previsto dalle norme vigenti.
Durante il lungo confronto circa il protocollo di sicurezza è stato da subito condiviso un percorso non solo nel rispetto delle norme vigenti , ma soprattutto e’ emersa la consapevolezza da parte di tutti, di dover mettere in campo ogni azione, anche straordinaria, mirata alla tutela della sicurezza dei lavoratori.
Queste sono state le uniche linee guida che hanno condiviso le parti e ciò dovrebbe essere un modello non solo di relazioni sindacali ma sopratutto un modello di riferimento per tutto il sistema industriale lucano.
Nello specifico, il protocollo di sicurezza della Garramone prevede: il rilevamento della temperatura corporea dei lavoratori in ingresso ed in uscita che verra’ effettuato da personale adeguatamente formato e munito di tutti i DPI necessari.
Il rilevamento della temperatura corporea in uscita, non previsto dalle norme vigenti, rappresenta un valore aggiunto per i lavoratori della Garramone, ma anche una ferma posizione della UIL per una maggiore tutela normativa e una maggiore serenità dei lavoratori e delle loro famiglie condivisa da subito dalla Direzione Aziendale.
Un’attenzione particolare – come è giusto che sia – è stata riservata agli spazi comuni, agli spogliatoi, alle docce, ai servizi igienici, e alla igienizzazione e sanificazione di tutti i mezzi aziendali.
In ogni cantiere, anche esterni all’azienda, sono stati predisposti dispenser di gel detergenti, affinché si possa garantire al meglio la sicurezza di tutto il personale della Garramone.
È inutile dire che, anche in relazione alle attività svolte, tutto il personale è stato fornito e verrà fornito quotidianamente di DPI adeguati a partire da maschere, occhiali, guanti monouso e ogni altro DPI necessario e utile per il contenimento da Covid-19.
Le parti hanno inoltre condiviso un’altra altrettanto importante azione, quella di richiedere alle Istituzioni competenti, con richiesta inoltrata già questa stessa mattina, di poter effettuare screening Covid-19 attraverso test sierologici adeguati e certificati o il tampone orofaringeo.
Questa ulteriore richiesta sicuramente rappresenta una novità nell’indotto Eni di Viggiano e nel panorama regionale e la Garramone è, dopo la Dalmine LS di Potenza, la seconda azienda ad inoltrare oggettivamente e fattivamente la suddetta richiesta che rappresenta sicuramente il futuro per il contenimento da Covid-19.
Oltre al protocollo della sicurezza le parti hanno discusso della situazione aziendale nel panorama industriale, della rotazione degli ammortizzatori sociali e soprattutto hanno condiviso, con grandissimo sforzo da parte della direzione aziendale, l’intento di rinnovare i contratti in scadenza a fine aprile, ben 16, e ciò è caratterizzante nella necessità di non lasciar indietro nessuno nonostante una situazione, dal punto di vista industriale molto complessa anche a livello nazionale.
Il nostro auspicio come Organizzazione Sindacale è quello che simili azioni possano essere assunte da tutte le aziende lucane affinche’ non si crei un disallineamento: sicurezza e lavoro, sono uniche e non si differenziano per divise o bilanci economici; da qui la necessità di percorrere un’unica strada, quella dell’oggettività, della concretezza nell’agire per il bene comune.