La scelta della BPER (Banca Popolare dell’Emilia Romagna) di sopprimere anche la Filiale di Oppido Lucano determina un ulteriore impoverimento dei servizi essenziali per l’esistenza e lo sviluppo delle imprese e di un intero territorio, nello specifico quello dell’Alto Bradano. Nessuna presunzione di valutare o sindacare le scelte imprenditoriali di un Istituto che deve poter fare i conti, in autonomia, con il proprio bilancio o riprendere considerazioni sul “ruolo sociale” degli Istituti di Credito, o richiamare alla memoria quanto queste Banche hanno ricevuto dalla Comunità e dal territorio meridionale e della Basilicata, in particolare, ma certamente compete ad un Distretto come Aristeo, istituito ai sensi di una Legge Nazionale, richiamare l’attenzione dei responsabili pubblici Reginali e locali sul significato e sulle conseguenze di tali scelte.
A sostenerlo è una nota del Distretto Terre Aristeo, a firma dell’a.d. Saverio Lamiranda.
La decisione consumata dimostra che il nostro territorio – oggi quello dell’Alto Bradano – non è più attrattivo per gli operatori finanziari, e non solo. Quelli privati saranno influenzati e considereranno “questa scelta” come riprova della “inadattabilità” del territorio a ricevere investimenti, anche di imprese ed operatori locali per la cui esistenza la disponibilità di servizi organizzati sul territorio è presupposto fondamentale.
La constatazione appena espressa – si aggiunge nella nota – richiama l’indispensabile esigenza che il territorio, nel suo complesso e nelle sue varie articolazioni sociali e produttive locali, reagisca e si organizzi per sconfiggere il convincimento, sempre più frequente, secondo il quale la crisi è – ormai – irreversibile.
L’attività propositiva di un corpo sociale attivo e un diverso modello di gestione dei rapporti pubblico-privato, può fare la differenza.
Dobbiamo essere tutti convinti ed impegnarci per trasformare condizioni, anche esistenziali, considerate “negative” in “opportunità positive” per il mercato, specialmente quello internazionale.
È il caso del “Turismo di Comunità”, così come riconosciuto e declinato dalla Legge 106/2014 e dal Protocollo di Intesa sottoscritto da Aristeo con la Regione Basilicata, per lo sviluppo delle Comunità Turistiche Integrate particolarmente adatte a contribuire nella lotta contro lo spopolamento dei Borghi.
Non c’è più tempo! Dobbiamo tutti, responsabilmente – dice Lamiranda – concorrere ad una coltivazione in “pieno campo” affinchè,anche attraverso la valorizzazione delle diverse specificità e unicità esistenti sul territorio, siano riconosciute presupposto e condizioni di successo per l’intera Basilicata.
Apr 24