“Quello che celebriamo oggi è un 25 Aprile un po’ particolare, senza una piazza fisica e tuttavia questa giornata assume un significato ancora più profondo perché segna in qualche modo anche per noi un giorno simbolico di ricostruzione.
Il 25 Aprile del 1945 gli uomini tornarono finalmente ad essere uomini. Ritrovarono un’umanità individuale e collettiva che avevano perduto a causa della guerra, della barbarie e della violenza nazi-fascista. Uomini e donne “scelsero” da che parte stare: da una parte la dittatura, i treni per Auschwitz, le leggi razziali e dall’altra l’umanità, la dignità, la libertà e la democrazia. Uomini e donne “scelsero” di mettere in gioco le proprie vite in nome di quei valori che oggi sono scritti nella nostra Carta Costituzionale.
Furono quei ragazzi di allora a saper vedere per loro e per chi sarebbe venuto dopo una libertà che ancora non c’era.
Quel senso di liberazione, quell’affrancamento dal fascismo e dalla guerra richiede oggi da parte nostra azioni coerenti che continuino a mantenerlo in salute giorno dopo giorno. Ecco perché il 25 Aprile non è una data desueta, come qualcuno vuole farci credere.
Il fantasma dell’inumano può tornare, sotto altre forme, ad abitare le nostre vite, a soffocare la bella politica, a infettare la nostra socialità. Noi, invece, vogliamo continuare ostinatamente ad essere sentinelle, magari a vedere quello che non c’è o non c’è ancora, quello che non si è ancora pienamente realizzato. Continueremo, ostinatamente, a costruire giorno per giorno la nostra Liberazione.
In questa stagione non facile noi, come fecero i partigiani, guardiamo avanti nella certezza che da qualsiasi oscurità usciremo liberi”.
Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.