“Attraverso questo Avviso pubblico vogliamo affermare la legalità, favorire la prevenzione dei condizionamenti criminali e realizzare processi di gestione e destinazione di quelle risorse sottratte alla criminalità organizzata, per sostenere iniziative che rendano proprio quei beni confiscati emblemi di legalità, forieri di rinnovate relazioni, sane e legali, di valenza etica, sociale e culturale. Occorre impegnarsi e operare per il progresso e lo sviluppo sociale ed economico nella consapevolezza che è possibile, non solo immaginare, ma anche doveroso e possibile per i nostri figli realizzare un futuro migliore, libero dai condizionamenti delle mafie”.
Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano commenta l’Avviso pubblico “Dal bene confiscato al bene riutilizzato: strategie di comunità per uno sviluppo responsabile e sostenibile”, approvato il 21 aprile scorso, con determina del dirigente della Sezione Sicurezza del cittadino, Politica delle migrazioni e Antimafia sociale della Regione Puglia Domenico De Giosa.
L’Avviso pubblico è a sportello e scade il 31 maggio del 2021 e regola i rapporti tra la Regione Puglia e il Soggetto beneficiario, andando a finanziare interventi di riqualificazione di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, ubicati nel territorio della regione e trasferiti già al patrimonio indisponibile dei Comuni (soggetti proponenti), da utilizzare per finalità sociali.
La dotazione finanziaria dell’Avviso è di 8 milioni di euro a valere sulle risorse dell’Azione 9.14 “Interventi per la diffusione della legalità” sub Azione 9.14. del POR Puglia 2014-2020. Questa dotazione potrà essere eventualmente implementata qualora si rendessero disponibili ulteriori risorse.
Il riutilizzo dei beni confiscati fa parte della strategia che la Regione Puglia ha messo in campo per l’affermazione di modelli di cittadinanza attiva, attraverso cui innalzare il livello della sicurezza sociale e per riqualificare aree a maggiore rischio di degrado urbano.
La Regione Puglia vuole favorire percorsi di rigenerazione socio-territoriale mediante la rifunzionalizzazione di beni confiscati alle mafie, prevedendone la restituzione alle Comunità che avevano subito le conseguenze dei comportamenti illeciti derivanti da attività della criminalità organizzata e favorendone l’utilizzo per attività di animazione sociale e partecipazione collettiva.
Nella Regione Puglia, a seguito dei decreti di confisca definitiva, sono presenti 1530 beni immobili già trasferiti nel patrimonio indisponibile dei Comuni con decreto dell’ANBSC (Agenzia Nazionale per la gestione e amministrazione dei Beni Sequestrati e Confiscati). I dati sono aggiornati al 20aprile 2020.
Gli interventi che si intendono finanziare con questo Avviso devono interessare il recupero funzionale ed il riuso da parte dei Comuni pugliesi dei beni confiscati alle mafie, per promuovere il riutilizzo e la fruizione sociale dei beni stessi nell’ambito dell’attuazione di politiche sociali a favore della legalità, della sicurezza e della prevenzione delle situazioni di disagio.