I nomi dei militari caduti in guerra e che sono incisi sul marmo del Monumento ai caduti presente in piazza Vittorio Veneto a Matera si stanno cancellando. Sarebbe opportuno che venissero ricalcati di inchiostro per non perdere la memoria di quanti si sono immolati per la Patria. E quanto sottolinea l’artista materano Franco Di Pede.
Per dare corpo alle verità e alla storia del passato occorre che dare valore ai piccoli dettagli affinche le nuove generazioni possano custodire e tramandare la nostra storia. E’ quanto continua a fare l’artista materano Franco Di Pede che con grande spirito di abnegazione cerca di tenere vivi i ricordi del passato, attraverso la creazione dello “Studio Arti Visive” di Matera, avvenuta nel 1964. Un’attivita costante, di alto profilo culturale, per trasmettere ai posteri la storia di vita locale. Proprio dal suo archivio di “Arti Visive” è spuntata una cartolina d’epoca, spedita dal fronte da un soldato materano alla sua fidanzata di Matera l’8 settembre 1915. In vista della festa della donna Franco Di Pede intende rievocare questo curioso anedotto. La cartolina fu spedita dal militare materano Vito Michele Fabrizio, arruolato nel Battaglione Savoia: il soldato è stato individuato da Di Pede nel gruppo di 217 nomi che figurano nell’elenco dedicato al Monumento ai caduti innalzato dopo la Prima Guerra Mondiale in Piazza Vittorio Veneto a Matera. Il Monumento fu inaugurato il 13 maggio 1926 dal Re d’Italia che Di Pede ricorda in un suo lavoro pubblicato da padre Marcello Morelli, parroco di san Giovanni Battista e studioso materano nel 1928. Si tratta di un bollettino parrocchiale dedicato ai Santi Medici che riportava la manifestazione di entusiasmo tributata da popolo materano tributava al Re Vittorio Emanuele III sul palco Reale posto davanti al cinema Impero, oggi noto come il cinema Comunale. Il Monumento è opera dello scultore siciliano Benedetto D’Amore, vincitore del concorso nazionale a cui avevano parteciparono ben quindici concorrenti, tra cui il materano Michele Amoroso. Di Pede ha voluto recuperare la cartolina realizzando una composizione artistica multimediale e in occasione dell’8 marzo, giorno che in cui ricorre la festa della donna viene riproposta per ricordare i tanti giovani eroi materani che non riabbracciarono più le proprie fidanzate.
Proprio per sottolineare il valore che ha sempre avuto il Monumento ai caduti nella città di Matera riportiamo quanto scritto su “La Basilicata nel mondo” in un’uscita del 1925 sulla scelta del bozzetto in seguito a concorso nazionale. Il passaggio è stato inserito nel libro “I luoghi della memoria “ a cura di Franco Di Pede e G. Buonsanti , edizioni BMG Matera 1989: “La commissione giudicatrice del concorso per il monumento ai caduti di Matera, che aveva scelto cinque bozzetti, su sedici concorrenti Balestrieri, Ferrante, Morescalchi, Carnevari e d’Amore, ha definitivamente scelto il bozzetto presentato dallo scultore Benedetto d’Amore che sarà presto messo in esecuzione”.
Aggiungiamo ancora che l’artista materano da sempre è uno stimato animatore culturale e fondatore dello Studio Arti Visive nel 1964. Oltre ad occuparsi di storia locale ha svolto il ruolo di docente nelle scuole medie e superiori per un trentennio e quando ha occupato la cattedra di Educazione Artistica alla scuola media “G. Pascoli” di Matera ha fatto produrre agli alunni, sotto la sua guida artistica, opere come “Dall’album di famiglia: cento anni di vita materana”.
“Si tratta di un tributo di verità e affetto alla storia locale-spiega Di Pede- che parla attraverso le foto raccolte nelle famiglie degli stessi alunni. Una pubblicazione, probabilmente la prima in Italia nel suo genere, che suscitò interesse e apprezzamento del Corriere della Sera, in un articolo a firma del noto critico fotografo Giuseppe Turroni.
Carlo Abbatino
Nella fotogallery la cartolina del militare Vito Michele Fabriziopersonalizzata da Franco Di Pede.