I professionisti Ilenia Amati, Immacolata Milia Parisi, Angela Calia, Mariangela Giudicepietro, Loredana Di Marsico, Sara Madio, Daniele Digirolamo, Rosanna Maragno in una nota replicano alle dichiarazioni rilasciate dall’assessora comunale Antonicelli rispetto al mancato coinvolgimento degli stessi sulle scelte da effettuare per una possibile riapertura nella fase 2/3 dell’emergenza COronavirus. Di seguito la nota integrale.
Carissima Assessora Antonicelli,
chi le scrive è un gruppo di professionisti del settore pedagogico, psicologico, sociologico, educativo e didattico operante nella città di Matera, con le famiglie di Matera. Ci presentiamo brevemente:
Mi chiamo Ilenia Amati e rappresento “Le matite colorate”, centro psicopedagogico e didattico che si occupa di sostegno e accompagnamento psico- educativo, familiare e didattico con doposcuola specialistico. All’interno è presente uno sportello gratuito per la prevenzione e intervento su casi di bullismo e cyberbullismo.
Mi chiamo Angela Calia e rappresento l’Ass. Culturale “La Squola”, centro didattico e formativo, che si occupa di supportare e coadiuvare, sia in ambito didattico che educativo bimbi e ragazzi dai 6 ai 18 anni, (nonché famiglie e adulti con corsi formativi di vario genere).
Mi chiamo Immacolata Milia Parisi e rappresento “Fuoriclasse”, centro per l’apprendimento che si occupa di diagnosi neuropsicologica, sostegno didattico, potenziamento delle funzioni esecutive e psicoterapia.
Mi chiamo Mariangela Giudicepietro e rappresento “Arricciamenti”, centro qualificato di affiancamento allo studio, potenziamento personale, sostegno specialistico alla didattica per DSA; attività pomeridiane extrascolastiche di laboratori di creatività; organizzazione e gestione di attività di centro estivo.
Mi chiamo Loredana Di Marsico e rappresento l’associazione sportivo dilettantistica, “Centro Social Pet” che si occupa di Interventi Assistiti dagli Animali (PetTherapy con il cane), di educazione ecologica e zooantropologica, educazione in natura per bambini da 3 a 6 anni con il progetto sperimentale denominato “Il Giardino di Nunù”.
Mi chiamo Sara Madio e rappresento l’Associazione “Il Setticlavio”, che si occupa dello sviluppo globale della persona a livello culturale con particolare riferimento alla musica e al teatro; nello specifico di educazione strumentale e musicale per tutti i livelli di età, a partire dalla fascia prescolare 0-3 e 3-6 per proseguire con i più grandi e gli adulti.
Mi chiamo Daniele Digirolamo e rappresento il Centro psico-educativo “Le Nuvole”, che si occupa di doposcuola, parent training per famiglie e centro ludico prima infanzia.
Mi chiamo Rosanna Maragno e rappresento “Language School – British School Matera”, centro accreditato Miur che si occupa di formazione linguistica, sostegno didattico ed attività post scuola. Nei mesi estivi,organizza centri estivi ricreativi proponendo attività ed esperienze diverse e stimolanti.
Ci ha fatto immensamente piacere ricevere la notizia di un interessamento comunale rispetto al tema molto urgente e sentito dei bambini, degli adolescenti e delle famiglie e dei servizi che se ne prendono cura.
Ci chiediamo però: quali servizi socio educativi ed assistenziali sono stati contattati? Noi no..eppure facendo un conteggio blando ci occupiamo complessivamente, quotidianamente, all’incirca di 300 famiglie sul territorio materano.
Le seguiamo didatticamente, le seguiamo progettualmente e le sosteniamo educativamente. Siamo disponibili anche fuori dal nostro orario lavorativo perché quando si è professionisti nel sociale, l’orologio ha un valore del tempo differente.
E ci siamo stati anche in questo periodo di emergenza, come dice lei, telematicamente.
Ci siamo “costituiti e denominati” bonariamente come task force materana di professionisti socio-psico-pedagogici e didattici. Ci siamo dati delle linee guida per progettare una possibile riapertura mantenendo ovviamente le misure ed i protocolli di sicurezza. Stiamo condividendo modalità e iniziative e siamo del parere che tutto si può fare.
Purtroppoperò, dobbiamo ammettere di sentirci, contrariamente a quanto scrive, penalizzati fortemente e, ce lo permetta, anche dimenticati.
Lei conosce ognuno di noi.
Sa perfettamente quello di cui ci occupiamo. Sa che senza di noi (e ci perdoni per la poca umiltà),300 famiglie, resterebbero senza riferimenti. Il servizio comunale può farsi carico parzialmente di queste.
Dateci la possibilità di ritornare visibili. Dateci la possibilità di non lavorare più solo “telematicamente” e per quanto possibile.
I bambini, i ragazzi, le famiglie si sono stancate di essere appiccicate ad un pc quotidianamente e per tante ore. I bambini si rifiutano addirittura di fare le video chiamate con i nonni perché stanchi dei monitor.
Ed è paradossale chiedere loro di starci così tanto. Noi che abbiamo sempre consigliato alle famiglie di limitare i tempi di connessioni perché sappiamo i danni che questa fa, non possiamo trasformare i nostri servizi totalmente in telematici.
La nostra etica professionale ce lo impone. I principi della relazione educativa ce lo impongono. E ricordiamoci una cosa importante: le famiglie che a noi si affidano, spesso non hanno strumenti culturali e sociali. Spesso non riescono ad essere autorevoli con i figli, spesso non sanno dare le regole.
Lei è un’insegnante e sa perfettamente quello che accade durante i collegamenti per la DAD.
Le chiediamo pertanto, a gran voce, di inserirci nella riprogettazione che ha in mente.
Restiamo cauti in questa fase 2 ma dateci la possibilità di riprogettare le riaperture. Altrimenti molti di noi, nella fase 3 o successive non ci saranno più, lasciando una voragine profonda nel nostro sistema sociale e cittadino.
Firmato e condiviso da Ilenia Amati, Immacolata Milia Parisi, Angela Calia, Mariangela Giudicepietro, Loredana Di Marsico, Sara Madio, Daniele Digirolamo, Rosanna Maragno
Riportiamo di seguito la nota già pubblicata con la dichiarazione dell’assessore alle Politiche sociali, Marilena Antonicelli sulla fase 2 dell’emergenza da Coronavirus.
Antonicelli: “Fase 2, consideriamo i diritti di tutti: bambini e disabili vanno tutelati. Il Comune farà la sua parte”. Di seguito la nota integrale.
La ripartenza è fissata per le attività il 4 maggio, o forse ci sarà un piccolo slittamento, almeno fino a quando non si daranno certezze sulle condizioni di sicurezza per poter rientrare, ma prioritario è anche affrontare la questione della cura dei figli di coloro che devono rientrare e, non solo.
In questi giorni si sta facendo sempre più acceso il dibattito relativo alla fase2, senza tener conto delle esigenze dei bambini e degli adolescenti, che vivono una fase di crescita e che soffrono in questo momento di forzato isolamento provocando una rabbia nascosta, una turbolenza che si imprimerà nella loro crescita personale. Si assume tacitamente che una parte rilevante dei costi di questa ripartenza saranno assorbiti ancora una volta dalle famiglie italiane e quindi materane.
Le soluzioni offerte dal governo non possono essere utilizzate per così tanto tempo, le ferie dei genitori ormai saranno già finite, o sui nonni, categoria che abbiamo fatto di tutto per tutelare, ora sarebbe una scelta scellerata che potrebbe vanificare i sacrifici fatti finora tenendosi alla larga e cercando una carezza attraverso un video o una telefonata web con whatsapp.
Gli scenari diventano più drammatici se pensiamo alla condizione delle famiglie vulnerabili. Bambini che non vanno a scuola e, di conseguenza, non hanno più la possibilità di fare un pasto adeguato almeno una volta al giorno. Nei casi più estremi, ma purtroppo reali, i bambini o gli adolescenti sono costretti a vivere in contesti familiari caratterizzati da violenza domestica, genitori con problemi di depressione, dipendenza o addirittura problemi di disabilità, o altre forme di disagio che, in una situazione come quella attuale, sono inevitabilmente portati all’esasperazione.
Privati dalla possibilità di andare a scuola o di svolgere attività sportive o di socializzazione, significa far diminuire le loro opportunità di inclusione sociale e, loro costituiscono il nostro futuro. Ma è necessario, quindi, che la ripartenza sia caratterizzata da adeguati interventi pubblici per mettere tutti nelle stesse condizioni di beneficiarne e considerare almeno quelle categorie di genitori che sono obbligati a recarsi a lavoro. Si stanno sempre più ripensando a spazi che debbano superare i confini fisici dell’aula e, quindi prendere sempre più in considerazione luoghi con giardini o ampi spazi strutturati dove poter svolgere attività ricreativa e ludica con i propri e limitati coetanei.
Molte strutture, presenti sul nostro territorio, hanno modulato la propria offerta formativa tra l’interno e l’esterno, altri potrebbero immaginare di rinnovare i propri spazi sperimentando una nuova offerta ludico creativa ma anche formativa. E’ necessario strutturare una rete di servizi a sostegno delle famiglie, utile a potenziare l’efficacia degli stessi, garantendo uguale accesso e opportunità a tutti gli utenti anche i più piccini.
Sicuramente dovremo convivere per tanto tempo con un nemico invisibile, ma con le dovute cautela di sicurezza nei riguardi di tutti (mascherine, test sierologici, monitoraggio della febbre, distanziamento sociale, app e…..), per cui è necessario trovare risposte adeguate alla necessità di una ripresa graduale per far ripartire la società e l’economia.
L’Amministrazione ha interessato tutti i gestori dei servizi con prestazioni socio-educative e assistenziali, rivolti a bambini e adulti, di rimodulare la propria offerta attraverso una co-progettazione e riorganizzarla in forme individuali domiciliari o a distanza e successivamente regolamentarla all’esito di una consultazione con le organizzazioni sindacali, adottando specifici protocolli che definiscano tutte le misure necessarie per assicurare la massima tutela della salute di lavoratori ed utenti. Nella convinzione che tale prospettiva potrà coniugare sicurezza, istruzione e assistenza, in modo da essere percepita dai cittadini e dai fruitori come affermativa dei loro diritti, così consentendo l’avvio di una nuova fase e di una diversa e non penalizzante normalità.