Coronavirus, Fase 2. Il Governo Conte con l’ultimo Dpcm è stato chiaro: si riparte gradualmente dal 4 maggio in tutta Italia e non gradualmente misurando il grado di contagio presente in ogni regione. Da questo punto di vista la Basilicata dovrebbe essere la prima a riaprire ma per gli esperti della task force il rischio di un contagio di ritorno sarebbe troppo alto ma la decisione di far slittare all’1 giugno le riaperture di bar, ristornanti, parrucchieri e centri estetici è contestata aspramente dagli imprenditori, che rischiano di ritrovarsi con una montagna di debiti prima ancora di ricominciare a lavorare.
Tra coloro favorevoli ad una ripartenza “scaglionata” per regioni c’è Vittorio Sgarbi, sempre critico nei confronti delle scelte del Governo targato PD-Movimento 5 Stelle.
Nella gente finalmente ”sempre di più prende corpo una reazione razionale sopra l’insensatezza di molte di queste misure perché è evidente che tante si possono ridurre a ‘raccomandazioni’. Abbiamo preparato una lettera al presidente della Repubblica Mattarella che porterà la firma mia e di altri personaggi come Giorgio Agamben e che si rifà a quello che ha detto Vargas Llosa e cioè che c’è qualcosa che non funziona!”. Così Vittorio Sgarbi all’Adnkronos commentando le misure del Dpcm sulla ‘Fase 2’ illustrato domenica scorsa dal premier Giuseppe Conte. ”Ci siamo rifatti a Vargas Llosa -spiega il critico d’arte- per evitare che la lettera sembrasse un capriccio di un gruppo di ‘dissidenti polli’. Nella lettera che stiamo preparando -anticipa- chiediamo a Mattarella che valuti lui sulla violazione di alcuni principi fondamentali della carta costituzionale come: il limite della circolazione (articolo 16), il divieto di riunione (articolo 17), la chiusura delle scuole (articolo 3), ecc. Come ha detto Sabino Cassese ‘la libertà personale può essere limitata solo dal giudice, salvo casi eccezionali, ma solo per un tempo limitato. Violazioni che noi indirizziamo a un presidente che è garante della Costituzione”’.
”In passato mi hanno coperto di insulti -aggiunge- ma io le mie posizioni fondamentali le ho mantenute perché nessuno mi potrà mai far dire, neanche sotto tortura, che stare all’aria aperta o camminare sulla spiaggia sia più pericoloso che stare in casa. Il metodo adottato da Conte non cambia perché si basa su una sorta di pressione psicologica data dalla task force di ‘capre’ del Comitato Tecnico Scientifico che decide per il Governo. La posizione labile sia dei medici che degli scienziati viene trasmessa al Governo che, non sapendo che fare, preferisce tenere tutti a casa. Manca una testa che metta su alcuni punti fondamentali per far ripartire il Paese”. ”La popolazione all’inizio ovviamente ha dato il suo consenso perché era una questione di salvezza nazionale ma oggi usa di più la mente -prosegue Sgarbi – siamo all’inizio di una caduta del Governo, almeno nei consensi. Credo che se si mettono insieme le misure (per la ‘Fase 2’, ndr) per molti discutibili e il problema dell’economia non risolto, il consenso per il Governo inizierà a vacillare e quando si renderanno conto che il consenso sta vacillando forse cambieranno atteggiamento. Contemporaneamente avremo un clima migliore: gli errori loro, il virus che cade e l’estate che avanza”.
Per Sgarbi, tra ”i tanti errori del Governo”, c’è quello di ripartire dalla Regione più contagiata (la Lombardia, ndr) ”si dovrebbe ripartire invece dalla Basilicata facendola riaprire”, spiega. E infine sul meccanismo dell’autocertificazione Sgarbi conclude: “Il Cts non potendo garantire risposte sanitarie continua a perseverare con l’idea della chiusura come soluzione. L’autocertificazione è una soluzione ipocrita, un tentativo di restituire un margine di autonomia sulla base del fatto che tu, già soggiogato dalla paura, se per caso vuoi uscire te ne assumi la responsabilità”. Sgarbi è poi intervenuto anche sulla posizione assunta dalla Cei sui contenuti del Dpcm che, secondo I Vescovi italiani, compromette ”l’esercizio della libertà di culto”: “La Cei dà finalmente un primo segnale di una posizione che doveva assumere sin dall’inizio. La Chiesa ha sopportato troppo e ha accettato per toppo tempo di essere subordinata alla pseudoscienza che, senza sapere, ha stabilito che la misura più immediata è quella che per il mal di testa la cura fondamentale è il taglio della testa, cosa che la Chiesa ha accettato ma che io non potevo accettare”.
Nella foto www.SassiLive.it Vittorio Sgarbi in occasione della sua ultima visita a Matera (foto www.SassiLive.it)