Uil Fpl ha inviat ouna lettera alla Regione Basilicata per chiedere la riorganizzare il lavoro negli uffici regionali in questa fase di emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus. Di seguito la nota integrale.
Presidente della Regione Basilicata
Vito Bardi
Presidente del Consiglio della Regione Basilicata
Carmine Cicala
Dirigenti Generali di tutti i Dipartimenti della Giunta e del Consiglio Regionale
Dirigente Ufficio Risorse Umane
Gerardo Travaglio
Oggetto: Emergenza Coronavirus: riorganizzare il lavoro negli uffici regionali.
La graduale ed auspicabile ripresa delle attività lavorative riguarda anche gli uffici regionali.
Sulle misure generali da adottare per la sicurezza sul posto di lavoro abbiamo già inviato delle note di sollecito e di proposta all’amministrazione regionale. Le cose da fare sono ampiamente prescritte nei documenti e nei protocolli sulla sicurezza.
La UIL FPL vuole fare alcune semplici proposte concrete ed operative, con spirito costruttivo e collaborativo, ben consapevole delle difficoltà che le amministrazioni hanno per ottemperare compiutamente ai protocolli sulla sicurezza.
Deve essere chiaro che la responsabilità di garantire la sicurezza sul posto di lavoro è del datore di lavoro. I lavoratori devono avere comportamenti corretti ma non si può scaricare su di loro le responsabilità proprie ed esclusive dell’amministrazione.
Detto questo, non ci soffermiamo sulle note e ripetute rivendicazioni per la fornitura di mascherine, guanti ecc…, su cui l’amministrazione deve provvedere quanto prima.
La UIL FPL ritiene indispensabile riorganizzare il lavoro negli uffici.
Intanto va prolungato lo smartworking e, contemporaneamente, va garantito il servizio agli utenti, i quali non riescono più ad interloquire con nessuno, semplicemente perché quando telefonano le stanze sono vuote. Quindi, bisogna attivare un collegamento telefonico con i lavoratori chelavorano da casa, altrimenti il cittadino non sa più a chi rivolgersi dato che al numero di telefono che appare sul “chi è” del portale regionale non risponde nessuno.
Per i lavoratori che rientrano in ufficio vanno garantiti spazi adeguati per mantenere le distanze minime di sicurezza. A tal fine va evitata la presenza contemporanea di più lavoratori nella stessa stanza.
Inoltre, sarebbe ben lasciare le porte aperte in modo da non toccare continuamente con le mani le maniglie, che comunque vanno disinfettate per bene. Stesso accorgimento per le porte di ingresso ai dipartimenti.
Riaprire alcune sedi periferiche (Muro Lucano, Tricarico, Tursi, ecc.). In questo modo, non solo si riafferma un presidio istituzionale sul territorio, spesso abbandonato soprattutto nelle aree interne, ma si limita la mobilità delle persone e quindi si contrasta meglio la diffusione del contagio. Non solo si riduce il numero dei lavoratori che deve recarsi alla sede centrale ma in queste sedi si svolgeranno i compiti prettamente gestionali (per esempio, la distribuzione di tesserini, buoni gasolio ecc.) per cui si limita la mobilità dell’utenza su tutto il territorio regionale e si migliora anche il servizio andando incontro ai bisogni dei cittadini.
Un altro punto riguarda l’utilizzo delle auto dell’amministrazione per servizi esterni e missioni. Qualora ci fossero difficoltà a garantire la sicurezza di questi mezzi, che non devono diventare vettori del coronavirus (teniamo presente che sono utilizzati da persone diverse, oggi da un lavoratore, domani da un altro), sarebbe opportuno autorizzare l’uso del proprio mezzo con rimborso delle spese.
Inoltre, sarà molto importante stabilire le modalità di accesso al pubblico, evitando di far confluire contemporaneamente più cittadini e controllando che questi rispettino le disposizioni a cui tutti sono tenuti.
Sono queste alcune proposte concrete che la UIL FPL fa all’amministrazione regionaleaffinchè si mettano i lavoratori in condizioni di lavorare in sicurezza e si garantisca anche un funzionamento delle strutture consono con i tempi ed i bisogni di una comunità sfiancata dall’emergenza.
La UIL FPL ribadisce, pertanto, la necessità e l’urgenza che i dirigenti degli uffici ed i dirigenti generali dei dipartimenti si ripieghino subito per elaborare un piano organizzativo di lavoro poiché l’ emergenza sottoporrà l’amministrazione pubblica a compiti straordinari a cui nessuno può venire meno.