Migliorare la shelf life dei prodotti ortofrutticoli intervenendo in quella che è la fase di conservazione attraverso una tecnologia che produce semplicemente una nebbia di molecole catalitiche che sanificano non solo l’aria, ma puliscono le superfici inibendo la riproduzione di microorganismi responsabili delle accelerazioni dei processi di deperimento della frutta. E’ la nuova frontiera sperimentale annunciata da Asso Fruit Italia (AFI), organizzazione di produttori attiva in Italia e con sede a Scanzano Jonico in Basilicata. A spiegare i dettagli del progetto, – caldeggiato da Italia Ortofrutta – Unione Nazionale a cui AFI aderisce, e svolto con la collaborazione dell’Università della Tuscia (Viterbo) – Giuditta Signorella, agronomo responsabile Ufficio tecnico Asso Fruit Italia.
“Si tratta di un nuovo dispositivo che può essere inserito nei luoghi in cui avviene la conservazione e lo stoccaggio dei prodotti ortofrutticoli, quindi le celle, i magazzini, ma anche i mezzi di trasporto. Asso Fruit Italia sta eseguendo i test sulle fragole, coltura fiore all’occhiello dell’areale Metapontino, in Basilicata”, ha spiegato Signorella, “ma siamo già pronti per testare la tecnologia su un altro dei nostri prodotti di eccellenza, l’uva da tavola, mettendo a disposizione i risultati alle nostre aziende socie”.
Che ha aggiunto: “Il dispositivo è stato messo a punto dalla NASA e consente di sanificare gli ambienti, infatti è impiegato nelle missioni dell’Ente per le attività spaziali e aeronautiche. E’ bene precisare che non è un filtro ma si tratta di una nuova tecnologia che è in grado di produrre particelle catalitiche in grado di ossidare i microorganismi che possono accelerare i processi di deperimento dei prodotti ortofrutticoli. Le particelle penetrano nella membrana di batteri e funghi e vanno ad alterare la produzione di Dna, inibendo la riproduzione degli stessi. In questo modo viene sanificata l’aria e tutte le superfici interessate dal processo”.
Giuditta Signorella ha poi precisato: “E’ evidente che tutto ciò va a totale beneficio delle produzioni e si offre al consumatore un prodotto di qualità e accresciuto in quelli che sono i parametri della sicurezza alimentare. Asso Fruit Italia è la prima OP che fa questo tipo di sperimentazione e naturalmente, nel momento in cui saranno ultimati i test e ci sarà la validazione da parte degli organi competenti, la tecnologia, se ritenuta effettivamente valida ed efficace, sarà messa a totale diposizione della base sociale. I risultati dello studio saranno disponibili nel giro di due anni e dovranno essere validati dai dottori dell’Università della Tuscia di Viterbo”.
Infine, il responsabile dell’Ufficio tecnico ha aggiunto: “Saranno presi in considerazione diversi tipi di prodotti, come detto Asso Fruit Italia si occuperà dei test diretti sulle fragole, altre Op faranno test su altri prodotti ortofrutticoli, ciò è necessario perché ogni prodotto ha caratteristiche diverse dall’altro e annesse tipologie di conservazioni e sarà quindi necessario validare la tecnologia nelle diverse condizioni di stoccaggio”.