Basilicata Creativa può supportare il rilancio culturale e turistico regionale. Di seguito il testo integrale della lettera aperta inviata dal Cluster Basilicata Creativa al Presidente Bardi e agli organi di Giunta.
Il 2019 è stato un anno di grande visibilità internazionale per il nostro territorio, nel quale le parole “Cultura”, “Creatività” e “Turismo”, sono state quotidianamente accostate alla Basilicata, che ha saputo essere punto di riferimento importante per molte città italiane ed europee.
Abbiamo dimostrato che gli investimenti culturali creano innovazione e generano virtuosi slanci dell’economia locale, abbiamo capito che una visione lungimirante, un costante sforzo collettivo e una progettazione di qualità premiano sempre i territori. Il percorso da Capitale Europea della Cultura è stato molto lungo (oltre 10 anni), ma ha saputo dare prova della capacità e della visione lucana e ci ha insegnato che non esiste futuro senza innovazione e senza cultura. Molte organizzazioni associate a Basilicata Creativa sono state protagoniste sin dai primi anni della candidatura e hanno seguito direttamente molte attività di questo lungo decennio.
Questo percorso sembrava inarrestabile, soprattutto quando abbiamo voluto fortemente supportare la candidatura di Venosa 2021, per sfruttare al meglio le eredità degli investimenti culturali e continuare una proficua collaborazione con la Regione Basilicata anche nell’area del Vulture Melfese e dell’Alto Bradano, per introdurre nuove forme di contaminazione tra cultura, creatività e welfare, che ora più che mai potrebbero servire per ripensare la Basilicata del “POST COVID-19”.
“Potremmo avere un vantaggio notevole, diventando ancora una volta un cantiere pilota per sperimentare nuove forme di fruizione dei patrimoni culturali materiali e immateriali, diventando alleato strategico della Regione Basilicata per il rilancio del settore culturale e creativo lucano e per dare una spinta innovativa al turismo”. Queste le dichiarazioni del Direttivo del Cluster lucano, nato nel 2018 in risposta alla “Smart Specialization Strategy (S3)” e che nel 2019 ha candidato un progetto in Regione sui fondi FESR (Asse I) dedicati all’innovazione e alla ricerca in materia di cultura, creatività e turismo.
Il progetto candidato ad agosto 2019 si chiama “Basilicata Heritage Smart Lab” ed è tuttora al vaglio della Regione, accusando un ritardo di oltre 6 mesi rispetto agli iter procedurali di valutazione. Se venissero accelerate le pratiche per l’approvazione, si potrebbero aprire oltre 30 gruppi di lavoro multidisciplinari in tutto il Territorio, coinvolgendo la quasi totalità dei Comuni lucani, ovviamente nel pieno rispetto delle norme sul distanziamento fisico.
Sarebbero attivati più di 30 cantieri pilota (musei, chiese, siti archeologici e di valenza paesaggistica) in cui potrebbero lavorare oltre 50 PMI di eccellenza lucane e molti giovani ricercatori, con il sostegno strategico degli Enti di Ricerca appartenenti al Cluster (UNIBAS, CNR ed ENEA).
Il progetto Basilicata Heritage Smart Lab mira a creare prodotti innovativi al servizio del patrimonio, dal gaming alla realtà aumentata, dall’implementazione di sistemi open data per la gestione integrata dei contenuti alla condivisione e comunicazione del patrimonio culturale su base geografica, fino alla sensoristica per il monitoraggio e all’uso del digitale per la valorizzazione educativa e turistica dei nostri patrimoni, coinvolgendo anche le comunità locali. Per non parlare dell’innovazione delle esperienze turistiche in accordo con alcuni degli attrattori lucani più importanti.
“Questo progetto è più che mai attuale e risponderebbe al bisogno di innovazione che ci serve per innescare nuovi entusiasmi e far ripartire la Basilicata dopo l’emergenza COVID, generando nuove economie e nuove microimprese culturali e creative giovanili: molti “cervelli” lucani stanno rientrando a casa, con la speranza di potersi collocare professionalmente e di mettere in campo le loro abilità e competenze”.
Quanto sta accadendo rischia di mettere in ginocchio un comparto essenziale non solo per la nostra economia, ma anche per il sistema socio-culturale su cui si reggono le fondamenta del nostro stesso Paese. In questi giorni il dibattito nazionale incentrato su come riattivare settori produttivi e ripartire con fiducia verso un’auspicata normalità, ha posto al centro della discussione proprio i settori della creatività, della Cultura e della Ricerca, come parte essenziale di un quadro di stabilizzazione e potenziamento economico di breve e medio termine.
La Basilicata può aspirare a diventare punto di riferimento internazionale per il settore culturale e creativo: tra le aziende coinvolte anche alcune giovani startup che, nonostante il periodo di crisi, hanno già saldato l’iscrizione annuale al Cluster, segno dell’importanza di appartenere a una realtà innovativa e di crescita e scambio reciproco.
Il Direttivo e il Comitato Scientifico di Basilicata Creativa (composti da oltre 30 esperti, ricercatori, professori e professionisti del settore) si rendono disponibili a dare un contributo operativo e strategico a supporto della Regione, con l’auspicio che si possa costruire un tavolo strategico per l’innovazione e lo sviluppo dei settori culturale, creativo e turistico che guardi lontano, mettendo insieme gli organismi regionali preposti e le migliori menti del territorio per un contributo concreto in vista della futura programmazione 2021-2027.
In queste ore ci stiamo confrontando anche con gli altri cluster italiani ed europei in materia di cultura e creatività e stiamo interloquendo con gli altri cluster lucani che operano nei settori dell’innovazione e della ricerca, perché si mettano a disposizione know-how e competenze per rilanciare i settori strategici della Basilicata in un’ottica sostenibile, che sia anche da stimolo per un ripopolamento delle nostre piccole comunità.
Mag 04