Consiglieri regionali Carmela Carlucci, Gianni Perrino, Gianni Leggieri del Movimento 5 Stelle: “Premio per gli operatori sanitari: figli e figliastri?”. Di seguito la nota integrale.
L’emergenza sanitaria ed economica provocata dall’esplosione e dalla diffusione della pandemia Covid-19 continua a scuotere profondamente il nostro tessuto sociale, il nostro sistema sanitario e tutti i comparti della nostra economia.
Nel tentativo di contenere l’emergenza economica, il Presidente della Repubblica ha previsto delle misure di potenziamento del Sistema Sanitario Nazionale, della protezione civile e della sicurezza, nonché di sostegno al mondo del lavoro pubblico e privato e a favore delle famiglie e delle imprese. Proprio a questo scopo, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell’Economia e Finanze, è stato emanato il Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18.
Questa misura prevede anche l’incremento complessivo dei fondi contrattuali per le condizioni di lavoro della dirigenza medica dell’area della sanità e dei fondi contrattuali per le condizioni di lavoro e incarichi del personale del comparto, per ogni regione e provincia autonoma. L’obiettivo è quello di accrescere le risorse destinate alla remunerazione delle prestazioni di lavoro straordinario del personale sanitario dipendente dalle aziende e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale direttamente impiegato nelle attività di contrasto alla emergenza epidemiologica Covid-19.
Una spesa di 250 milioni di euro per offrire un primo soccorso economico agli ospedali e a tutto il personale sanitario che si è reso eroico protagonista del dramma, purtroppo, ancora in corso.
Anche la Regione Basilicata ha dichiarato di aver approvato lo schema di ripartizione delle risorse economiche a favore delle aziende sanitarie per la gestione dell’emergenza Covid-19. Così, quasi 4 milioni di euro sono stati stanziati a favore dell’AOR San Carlo, poco più di 2 milioni all’ASM e, infine, poco più di 1 milione di euro all’ASP.
Ora, non possiamo che accogliere con favore un simile provvedimento a sostegno delle nostre aziende sanitarie – di fatto, affamate dai continui e balordi tagli alla sanità avvicendatisi negli ultimi anni e messe ulteriormente in ginocchio dalla pandemia in corso – tuttavia, non possiamo non registrare una disparità di trattamento nell’elargizione di queste risorse straordinarie.
Come denunciato dalle segreterie regionali FP CGIL, CISL, FP, all’appello sembrerebbe mancare l’IRCCS CROB di Rionero, che pare non aver goduto di alcuno stanziamento aggiuntivo. Un’assenza ingiustificata, se consideriamo il significativo contributo offerto dall’Istituto durante l’emergenza. Pare, infatti, che l’IRCCS sia stato impegnato, incessantemente, nel processare un considerevole numero di tamponi – impiegando mezzi e investimenti propri – al fine di supportare la Regione nella lotta al contrasto dell’emergenza Covid-19. Dunque, anche l’azienda ospedaliera di Rionero in Vulture ha contribuito significativamente a questa lotta, impiegando non solo importanti risorse economiche, ma anche e soprattutto la professionalità di tutto il suo personale sanitario.
In più, le stesse segreterie regionali hanno lamentato e denunciato la totale assenza di confronto con la Giunta Regionale, prima dello stanziamento delle risorse in questione. Pare, e non sorprende, che la Giunta Regionale abbia agito nuovamente in solitaria, non convocando preliminarmente le aziende sanitarie né le organizzazioni sindacali.
Convinti del fatto che l’emergenza non giustifichi questi eventuali errori di metodo e che, in ogni caso, non si possa escludere dal beneficio economico un’azienda ospedaliera che tanto ha contribuito al contrasto della diffusione del virus, abbiamo interrogato il Presidente della Giunta Regionale per chiedere se, effettivamente, le aziende ospedaliere e le organizzazioni sindacali siano state preliminarmente convocate e la motivazione dell’ingiusta esclusione dell’Istituto di ricerca di Rionero in Vulture.