Il Partito Democratico di Salandra in una nota attacca l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Gianfranco Tubito sulla ripartizione dei buoni pasto. Immediata la replica del primo cittadino. Di seguito la nota del PD Salandra e la replica del sindaco Gianfranco Tubito, che respinge al mittente le accuse riportate nel comunicato diffuso dal Partito Democratico.
Poniamo all’attenzione dell’intera cittadinanza di Salandra una pratica di pessimo gusto e atta a limitare la libertà e a ledere l’identità di ogni singolo salandrese.
In piena emergenza sanitaria, le famiglie di Salandra si vedono costrette a fronteggiare un altro virus che attanaglia la nostra comunità: lo spudorato sciacallaggio dei soliti noti. Oggetto dell’ennesima pratica sconcertante di Tubito & co.: l’assegnazione dei buoni spesa per l’acquisto di generi alimentari e di beni di prima necessità.
A differenza delle amministrazioni comunali dei paesi limitrofi e di altri centri sparsi per tutta la Penisola, non viene data alcuna informazione sulla ripartizione dei buoni. Nel totale rispetto della privacy, dovrebbe essere garantita la trasparenza che permetterebbe in maniera lineare di verificare la ripartizione equa e disinteressata degli stessi.
I dubbi rispetto a tale pratica dell’amministrazione Tubito sorgono ancor più nel momento in cui questi tagliandi si materializzano.
Il mistero è relativo alla scomparsa dello stemma comunale dalla grafica degli stessi. Oltre al simbolo della Protezione Civile Gruppo Lucano, a cui va riconosciuto impegno e dedizione, non compare, infatti, il nostro stemma ufficiale ma campeggia fiero e indisturbato il logo di un’azienda privata, che di fatto lo sostituisce.
L’accostamento del logo di un ente di volontariato a quello di una società privata, ancor più poichè si tratta di fondi stanziati dal Governo italiano con Ocdpc n.658 del 29 Marzo 2020 per far fronte alle difficoltà economiche derterminate dall’emergenza, crediamo sia meritevole di attenzione da parte del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e degli organi preposti a verificare la legalità del suddetto. E’ evidente che lo spregiudicato e assurdo tentativo ha come unico fine accreditarsi meriti impropri agli occhi dei cittadini, o forse, sarebbe più giusto, nella loro ottica, definirli elettori.
Si tratta di un netto e vergognoso sfruttamento della condizione di necessità, per l’affermazione degli interessi di pochi a dispetto della pluralità della nostra comunità, di fatto umiliandola malamente.
“Nel mare magnum delle pratiche”, come ama definirlo il sindaco Tubito, probabilmente a qualcuno sarà sfuggita l’appartenenza ad un Consiglio Comunale, confondendosi con il consiglio di amministrazione di una società privata.
Tale delirio di onnipotenza, a pensar male, potrebbe apparire un chiaro slancio verso le rimandate elezioni comunali.
Dispiace constatare questo modus operandi della Giunta Tubito, che piuttosto che garantire il bene comune, la parità di trattamento e il sostegno, in un periodo complicato, ai concittadini più in difficoltà, non perde occasione per prestare il fianco a tali pratiche di propaganda spudorata che travalicano i limiti della legalità. La vicenda, al fine di evitare dispotismi poco graditi, avrebbe come esito naturale le dimissioni della Giunta e il riposizionamento dello stemma, nel rispetto della libertà e della storia di Salandra. Avevamo dato la nostra disponibilità a collaborare per il bene del Paese, salvo poi cogliere il tacito rifiuto del Sindaco. Con lo stesso intento facciamo appello all’orgoglio di ogni singolo salandrese libero, affinchè queste pratiche vengano stigmatizzate, ribadendo con forza l’importanza della nostra pluralità che nulla ha a che fare con i deliri dei singoli.
Uniti sotto un unico stemma, Uniti sotto lo stemma di Salandra. Non abbassiamo la testa.
Di seguito la replica del sindaco Gianfranco Tubito
Circola uno strano volantino a firma del circolo PD un volantino senza loghi, senza firma, un volantino del tutto anonimo degno di un circolo ricreativo e non politico.
Si tira in ballo l’Amministrazione Comunale in una vicenda di natura decisamente privatistica per il solo fatto che un consigliere comunale viene identificato con la Bng?
Ed in ogni caso di cosa stiamo parlando?
Di donazioni, donazioni!!!
Nessuno ruba niente a nessuno ma quelli del circolo ricreativo hanno pensato bene di mischiare le carte facendo credere che fondi pubblici siano stati erogati pubblicizzando gratuitamente un ‘azienda mentre la BNG ha la sola colpa di aver erogato un contributo alla sede locale di Protezione Civile che in maniera altrettanto colpevole ha deciso di trattenere una parte per la propria attività ed erogare la parte più consistente in buoni per l acquisto di generi alimentari destinati a cittadini che non avevano beneficiato delle provvidenze governative e regionali.
L errore commesso in assoluta buona fede è stato quello di riportare una dicitura, per un copia incolla ,che non aveva ragione di esistere.
Ma da qui a parlare di atteggiamento subdolo ce ne vuole!!!
Si chiede palesemente di violare la privacy con la pubblicazione dei beneficiari dei buoni Governativi e regionali e nel contempo qualcuno la viola facendo girare la foto di uno dei buoni incriminati e di questo è stata già informata la Polizia Postale.
Infine nel primo mese di emergenza il circolo ricreativo del PD non da segni di vita ma misteriosamente il 2 aprile perviene una richiesta di collaborazione che guarda caso è appena successivo al provvedimento governativo che stanzia somme appunto per la concessione dei buoni.
Potrebbe essere questa la vera unica motivazione che li ha spinti a delirare?
Il non aver potuto partecipare alla gestione dei buoni o meglio alla spartizione cosa insita nel loro codice genetico!!!
Ai cittadini l’ardua sentenza.