Le parole del segretario generale della Cgil Angelo Summa – che pure quotidianamente ci ha abituati a critiche di ogni genere e per ogni occasione – hanno superato ogni limite di normale e decente dialettica con l’affermazione farneticante di “regime monocratico” e addirittura di “democrazia a rischio”. La Cgil non mi pare si sia spinta a tanto nemmeno nei confronti del Premier Conte che, in quanto a Dpcm e a “potere monocratico”, ha sicuramente da dare non poche spiegazioni al Parlamento e alle Regioni che, non a caso, continuano ad incalzarlo.
Per Summa dunque la Basilicata si troverebbe in una sorta di situazione di “golpe istituzionale”. Eppure nella videoconferenza promossa dal Presidente Bardi alla vigilia del Primo Maggio, non mi pare abbia usato questi toni. Anzi ha riconosciuto la volontà di Bardi di rilanciare il confronto con le parti sociali e ha dato atto dell’impegno per la convocazione di tavoli tematici, impegno che – vogliamo rassicurare il segretario della Cgil – sarà mantenuto.
Dobbiamo ricordare che in questo clima di “democrazia a rischio” all’atto dell’insediamento della Task Force del Dipartimento Attività Produttive nè Summa e né i suoi colleghi confederali hanno partecipato alla videoconferenza. Il lavoro della Task Force, articolato in decine e decine di videoconferenze, intercettando numerosissimi soggetti sociali, ha prodotto un poderoso documento di oltre 800 pagine che rappresenta il punto di riferimento di quello che sarà il Piano Strategico di rilancio in Basilicata. Tutto ciò mentre non si è mai interrotto il calendario di incontri del Dipartimento con i segretari e dirigenti di categoria di Cgil, Cisl, Uil. Il segretario della Cgil dovrebbe chiedere ai suoi colleghi che rappresentano la categoria dei metalmeccanici quante volte abbiamo avuto interlocuzioni sulle vertenze ancora aperte e come stiamo seguendo la ripresa alla Fca di Melfi, senza tralasciare i settori dell’agroalimentare, del turismo e servizi, del commercio ed artigianato, delle costruzioni.
Quanto alle misure adottate sinora dalla Giunta Regionale a favore di famiglie, lavoratori, imprenditori, liberi professionisti abbiamo inteso dare prime e parziali risposte d’emergenza a richieste e bisogni venuti anche dal mondo sindacale che quindi non rispondono alla “logica di dispersione” di risorse finanziarie quanto alla necessità di fare presto per assicurare aiuti a categorie e fasce sociali più deboli. Piuttosto Summa non fa alcun riferimento alle misure del Governo che la stessa Cgil nazionale ritiene inadeguate denunciando i ritardi (si pensi solo ai prestiti alle imprese) e, forse, ignora che il Governo ha già proceduto a mettere le mani nei fondi comunitari delle Regioni, come la nostra, per utilizzarli ad esempio per la cig in deroga e come vorrebbe continuare a fare. Il Governo ha infatti proposto a tutte le Regioni di far fronte all’emergenza da Covid19 stanziando risorse pari al 15-20 per cento della dotazione dei Programmi 2014/2020 (FESR e FSE). Almeno la metà di tali risorse delle Regioni dovrebbero contribuire a cofinanziare le misure messe in atto dal Governo (tra le quali, la cassa Integrazione in deroga, l’erogazione di garanzie sui prestiti alle PMI tramite il fondo centrale di garanzia, gli acquisti di attrezzature sanitarie da parte di centrali di committenza nazionali). Nell’Accordo il Governo si impegna ad assegnare alle Regioni che aderiscono all’accordo maggiori risorse nazionali del fondo FSC 2021/2027.
Pertanto, solo con la definizione dei termini dell’Accordo con il Governo nei prossimi giorni sarà possibile smobilitare le risorse comunitarie disponibili. Resta inteso che la Regione ha gia’ attivato anche una parte di fondi europei nelle prime misure poste in essere a partire da marzo.
In queste condizioni – vorrei rassicurare Summa – non c’è spazio per una “gestione personalistica” che non appartiene alla cultura di questo governo regionale come è appartenuta a quello precedente che il segretario della Cgil dovrebbe conoscere bene. Un esempio concreto: i nostri Avvisi Pubblici per contributi a fondo perduto, a differenza di quanto hanno fatto altre Regioni con il sistema “”a sportello””, da noi sono aperti a tutti.
Il nostro invito è di mettere fine a luoghi comuni e propagandistici, ad esprimere valutazioni di merito critiche e propositive, a dimostrare nei fatti quello che lui stesso ha detto nella videoconferenza con il Presidente Bardi di contribuire al superamento di questa storica fase drammatica per le nostre comunità. La nostra visione è che la politica è stata votata dai cittadini per programmare e governare, il sindacato – come le altre forze sociali – ha compiti importanti da svolgere senza sostituirsi alle istituzioni. Se invece di scrivere tutti i giorni “contro” si adoperasse “per” sono certo farebbe cosa buona e giusta per i suoi iscritti e per la nostra regione.