Il Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia” è il primo signi¬ficativo esempio di un cofinanziamento europeo che ha contribuito a investire sulle tecnologie per le forze dell’ordine, sull’ innovazione info-telematica dell’Am¬ministrazione Pubblica, sulla lotta contro le illegalità, sulla riutilizzazione dei beni confiscati alle organizzazio¬ni criminali, sul recupero degli adolescenti.
Il Programma ha finanziato, inoltre, la formazione e qualificazione professionale delle forze dell’ordine, il re¬cupero, la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione dei beni artistici e archeologici, ha contribuito alla tutela dell’ambiente, ha previsto azioni per la lotta all’immi¬grazione clandestina e alla tratta delle donne e dei mi¬nori. Tutto questo per una maggiore cultura della lega¬lità nelle regioni interessate e per consolidare il patto di fiducia fra lo Stato e il cittadino.
I risultati ottenuti sono stati estremamente positivi: l’investimento dell’Europa nelle regioni dell’Obiettivo 1 è stato un successo. Oggi le regioni meridionali e quelle del resto dell’Italia e dell’Europa sono più simili nelle condizioni di legalità, sicurezza e giustizia.
Questo Programma ha reso possibile lo sviluppo so¬ciale in regioni difficili migliorando gli elementi imma¬teriali del contesto.
La foto qui affianco, ritrae un bene mafioso sottratto dallo stato alla criminalità organizzata, ristrutturato dal Ministero dell’Interno attraverso il Pon Sicurezza 2000- 2006 e restituito alla collettività. Oggi, questa struttura è gestita da un’azienda agricola, dunque vi è sviluppo economico, integrazione sociale e cultura della legalità.
Per quanto concerne il territorio di Matera, è stato realizzato il sistema di videosorveglianza attivo in tutta la città, e per quanto concerne specificatamente la Polizia di Stato: la nuova Sala Operativa della Questura, la nuova Rete in Ponte Radio Digitale integrata con un sistema di comunicazione in Fibra Ottica a larga banda, l’installazione dei terminali nell’ambito del Progetto Sistema Informatico per la Tutela Ambientale (SITA), l’introduzione del sistema per il riconoscimento automatico delle impronte digitali (Sistema AFIS).