La riapertura degli agriturismi è stata accolta come una “boccata di ossigeno” per i titolari dei 187 agriturismi lucani, a cui si aggiungono 78 Fattorie Didattiche. Le sollecitazioni delle ultime settimane da parte di Cia-Agricoltori Italiani hannopermesso la revisione della precedente impostazione del Governo, che sembrava aver dimenticato queste strutture. Gli agriturismi potranno, quindi, ospitare le persone autorizzate agli spostamenti e fornire loro i pasti, nel rigoroso rispetto delle misure dettate per contrastare la diffusione del Coronavirus.
Nei nostri agriturismi – afferma Piera Bianco, presidente Turismo Verde-Cia Basilicata – ci sono tutte le condizioni per il rispetto delle misure di precauzione. Si tratta di strutture collocate perlopiù in località di campagna o montagna e sono perfettamente in grado di evitare la formazione di assembramenti. Siamo convinti che questo tipo di strutture possa svolgere, per il prossimo futuro, un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy. Di qui l’idea-proposta rivolta all’Assessore alle Politiche Agricole Fanelli di abbinare la campagna in corso “Compra lucano” per sostenere l’agroalimentare lucano con un’analoga campagna per invitare a tornare con fiducia negli agriturismi dove è possibile tra l’altro fare la spesa per la propria dispensa di casa. Le nostre strutture – continua Bianco – contribuiscono in modo determinante al turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle nostre campagne, nel pieno rispetto delle distanze sociali e senza affollamento. Inoltre possiamo offrire esperienze a tutto tondo, dalle attività naturalistiche a quelle più sportive, ai laboratori per grandi e piccoli dove si imparano le ricette della tradizione ed i segreti dellacampagna, non una vacanza classica ma una vera esperienza alla scoperta del territorio”.
L’incidenza delle cosiddette attività di supporto e secondarie sulla Produzione Agricola Lucana (compreso l’agriturismo) dal 2007 al 2018 – ricorda Turismo Verde Basilicata – è cresciuta del 32% collocando la Basilicata al quarto posto tra le regioni italiane per questo tipo di crescita. Dietro questo dato del rapporto Ismea c’è tutto il successo dell’altra faccia dell’agricoltura lucana, quella che non è solo produzione di buoni prodotti, anche trasformati. Solo nel 2018 si sono registrate 42.080 presenze e 15.082 arrivi.
Cia chiede ora al Governo di intervenire con provvedimenti ad-hoc che garantiscano il ristoro dei danni causati dal fermo di questi due mesi, concisi con il pieno della stagione primaverile e delle festività pasquali, che registrano tradizionalmente il picco delle prenotazioni. Cia interverrà anche nella fase di stesura del nuovo decreto per favorire con un piano di rilancio tutto il settore del turismo rurale, che è composto da 24mila aziende e ospita ogni anno migliaia di turisti. Il sistema agrituristico italiano è custode di un importante patrimonio di valori e tradizioni tra i più rappresentativi del nostro Paese, grazie a operatori che fanno impresa puntando sulla tutela e la promozione dell’agricoltura e delll’agroalimentare Made in Italy. Per questo e per il grande contributo alla promozione del turismo è giusto ricevano attenzione nella definizione delle strategie economiche per la ripresa delle attività produttive.
Mag 11