“Siamo fortemente preoccupati perché se solo nel primo trimestre dell’anno, quindi in fase pre-Covid 19, abbiamo perso in Basilicata 310 imprese-ditte artigiane, di cui 109 nel Materano, senza un piano straordinario orientato con risorse e strumenti specifici per salvare piccole e medie imprese, assisteremo a breve ad una moria più disastrosa di botteghe e laboratori artigiani”. Ad affermarlo è Rosa Gentile, presidente di Matera e dirigente nazionale Confartigianato.
“Non si sottovaluti peraltro, senza voler essere profeta di sciagure e attenendosi ad un rigoroso monitoraggio del comparto nel Materano, che la nati-mortalità di imprese artigiane nella nostra regione nei primi tre mesi del 2020 – aggiunge – è stata in parte mitigata dall’iscrizione agli albi della Camera di Commercio di alcune centinaia di nuove imprese, ma difficilmente, in queste condizioni, assisteremo nel secondo trimestre e sino alla fine dell’anno alla costituzione di nuove attività artigiane specie giovanili e femminili”.
Gentile evidenzia il piano proposto da Confartigianato ed illustrato dal Presidente nazionale della Confederazione Giorgio Maletti che punta su una rapida riapertura delle attività ancora sospese come prima azione che si chiede al Governo per mettere in sicurezza il mondo artigiano delle piccole imprese e far ripartire l’economia italiana. Si proceda poi attraverso un sistema proporzionale, e non con un importo fisso, per il ristoro delle perdite di fatturato e si calcoli il crollo dei ricavi in maniera più veloce attraverso l’utilizzo della fatturazione elettronica”.
I dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato, aggiornati ad aprile, rilevano che le piccole imprese hanno denunciato un calo del fatturato del 71%, pari a 45,6 miliardi di perdite.
“Sul fronte degli ammortizzatori sociali, chiediamo un’adeguata dotazione di risorse, di almeno un miliardo, per finanziare il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’artigianato. Ad oggi, sono stati erogati più di 100 milioni attraverso il Fondo, che rappresenta uno strumento di sostegno al reddito per i dipendenti delle imprese artigiane sospesi dal lavoro a causa della crisi. Sul piano fiscale, invece, è necessario posticipare le scadenze fiscali da giugno a settembre, con una rateizzazione a 12 mesi, aumentare la percentuale di perdita e introdurre il “carry back” perché lo Stato non trattenga liquidità utile alle imprese”.
“Anche il carico della burocrazia – conclude la presidente di Confartigianato – sta rallentando ulteriormente le possibilità di ripresa delle nostre aziende: per questo crediamo sia fondamentale sospendere il codice degli appalti, adottando come riferimento generale il modello “Ponte Morandi”, e assegnare gli appalti in forma diretta con la modalità a chilometro zero per i lavori pubblici fino a 150 mila euro.