Antonio Mattia, già candidato presidente del Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni regionali in una nota riporta “l’ennesima precisazione sulla designazione di un magistrato del tribunale di Potenza come assessore esterno alla Sanità della Regione Basilicata”. Di seguito la nota integrale.
Domenica scorsa 10 maggio il quotidiano nazionale La Verità ha pubblicato, a pagina 9, un articolo sui rapporti del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede con alcuni magistrati che hanno operato in Basilicata e sulle dimissioni da direttore del Dap dell’ex procuratore aggiunto di Potenza Francesco Basentini.
Nella parte finale dell’articolo, firmato da Fabio Amendolara, sono stato citato in merito alla designazione dell’assessore alla Sanità esterno che sarebbe stato un magistrato del Tribunale di Potenza se il Movimento 5 Stelle avesse vinto le elezioni e io fossi stato eletto presidente della Regione Basilicata.
Nel passaggio che mi riguarda Amendolara non ha ricostruito la vicenda con la dovuta precisione e ha messo in collegamento fatti diversi del tutto scollegati.
Inoltre, ha anche scritto che il M5S sarebbe uscito dalle urne con le ossa rotte, senza spiegare che la lista che rappresentavo aveva conquistato da sola il 20,3% dei voti, contro il 42,2% del centrodestra che era sostenuto da cinque liste, e il 33,1% del centrosinistra che era costituito da sette liste.
Pertanto, per evitare ulteriori illazioni e strumentalizzazioni colgo l’occasione per ribadire quanto già dichiarato in altre occasioni: il nome del magistrato, che avrebbe ricoperto la carica di assessore regionale esterno alla Sanità, sarebbe esistito solo in caso di vittoria elettorale, allorquando lo avrei ufficializzato. La persona in questione, del cui nome non sono mai venuti a conoscenza nemmeno i parlamentari lucani del Movimento 5 Stelle e meno che mai l’allora capo politico Luigi Di Maio e il ministro della Giustizia Buonafede, in quanto avevo piena autonomia nella designazione dei futuri assessori, non poteva essere riconosciuta nemmeno attraverso un’indagine interna al Tribunale di Potenza. Essendo il magistrato in questione, così come spiegato quando feci l’annuncio, un esempio di correttezza e di integerrimo uomo delle istituzioni. Infatti, dopo il colloquio, personale e riservato avuto con me, non ha mai palesato la sua preferenza politica in merito all’elezione summenzionata e, a quanto mi risulta, nemmeno in altre precedenti. Semplicemente aveva dichiarato la sua disponibilità ad accettare di rivestire il delicato ruolo di assessore alla Sanità, in caso di affermazione e di mio avvento alla presidenza della Regione, perché credeva nella bontà della proposta programmatica e nel metodo di governance scelto di affidarsi alle migliori personalità della società civile, per affrontare e risolvere le principali questioni politiche e morali oltre che legali ereditate da decenni di degrado causato dalla malapolitica e dal modo di fare dei carrozzoni corrotti dei vecchi partiti.
Per concludere, aggiungo che non ho ritenuto opportuno fare nessun commento dopo le dichiarazioni riferite alla vicenda espresse dalla presidente del Tribunale di Potenza dottoressa Rosa Maria Sinisi, durante la sua relazione all’inaugurazione dell’Anno giudiziario, perchè ho preso atto dell’estrema correttezza, dal punto di vista procedurale, di quanto affermato dalla presidente Sinisi.