Pietro Simonetti (Coordinamento Tavolo Anticaporalato/Ministero Lavoro): “11.500 lavoratori agricoli assunti in Basilicata nei primi 4 mesi del 2020. Ecco chi sostiene la catena alimentare. I migranti sono il 60% della manodopera nei campi al tempo della pandemia. In vista della grande campagna di raccolta provvedere alle misure di accoglienza, servizi e sicurezza”. Di seguito la nota integrale.
Il Coordinamento del Tavolo Nazionale Anticaporalato, nella sua ultima riunione via web, ha monitorato la situazione relativa alle attività di raccolta dei prodotti agricoli, dell’impiego di forza lavoro, della distribuzione e dell’attuazione delle misure di contrasto al caporalato, di accoglienza finanziate con oltre 70 milioni dalla Ue nelle regioni del mezzogiorno, circa 17 in Basilicata.
Per quanto riguarda il territorio lucano alla data a fine aprile inizio maggio risultano assunte regolarmente circa 11,500 lavoratori agricoli, 60% migranti, che operano nella raccolta ,trasformazione dei prodotti e nel settore zootecnico. Si tratta di una quota importante di lavoratrici e lavoratori impegnati nella fase della pandemia assieme alle oltre 20.000 donne che assistono con il lavoro di cura e domiciliari gli anziani lucani.
In attesa della regolamentazione dei migranti “clandestinizzati “, con la eliminazione dei permessi umanitari e dalla chiusura degli Sprar nel 2018 e utilizzati in nero,si tratta di provvedere urgentemente da parte della Regione Basilicata alla attuazione degli interventi per l’accoglienza nelle aree del Bradano e del Metapontino in vista della raccolta del pomodoro e della frutta .
La grande campagna che iniziera nelle prossime settimane ha bisogno del funzionamento delle liste di prenotazione ,del trasporto , dei posti letto e servizi già finanziati dalla UE da circa 10 mesi. Concretizzare le misure è possibile dopo il lavoro delle strutture dipartimentali e dell’assistenza tecnica che hanno definito gli interventi e le bozze dei bandi.Sulla Base delle esperienze del recente passato e delle necessarie e possibile innovazioni la Basilicata potrà ulteriormente realizzare buone pratiche e sperimentazioni e utilizzare i finanziamenti Pon per l’area di Scanzano e del Bradano per la realizzazione dei nuovi centri che saranno operativi nei prossimi anni .La fase transitoria è gestibile attuando rapidamente gli interventi finanziati e progettati da tempo,