«La ripartenza delle attività post Covid-19 rappresenta il momento per intervenire e rilanciare un settore che, come l’Agrifood, è molto frammentato ma allo stesso tempo offre forti potenzialità di crescita e di sviluppo all’estero». A sostenerlo è Giovanni Baldantoni (Associazione Lucani nei Balcani e presidente Palazzo Italia Bucarest) che aggiunge: “è sicuramente significativa la campagna del Dipartimento Agricoltura “Compra lucano!” ma bisogna dimostrare più coraggio e lungimiranza pensando da subito ai mercati esteri. La crisi dettata dall’emergenza Coronavirus deve diventare infatti occasione per ripensare il modello distributivo delle filiere agroalimentari specie delle regioni del Sud e per impostare un ‘nuovo Rinascimento’ dell’economia regionale, e in particolare dei comparti del ‘food’ e del ‘wine’ che sono l’asse portante dell’”industria” turistica e dell’export made in Basilicata e made in Sud. E’ questa una strada indispensabile soprattutto per le piccole imprese alimentari, i piccoli produttori agricoli che da noi sono la stragrande maggioranza e, se non guardano all’estero, rischiano di non reggere la cosiddetta fase 2”.
Per Baldantoni “dobbiamo farci trovare pronti alla ripartenza, progettando sin d’ora nuove sinergie tra le catene della grande distribuzione, le grandi piattaforme distributive dei mercati all’ingrosso, le realtà dei mercati dei produttori e le nuove catene distributive al dettaglio, per rilanciare, in Italia e all’estero, immagine, qualità e vendita del ‘made in Italy’”. In sintesi: sostenere l’evoluzione del nostro modello produttivo e distributivo e creare piattaforme, strutture di servizio e impianti di trasformazione e stoccaggio oggi indispensabili per la tenuta delle filiere e la loro competitività nei mercati nazionali e internazionali. La piattaforma di vendite web “Marketing Italianfood” che abbiamo realizzato a Palazzo Italia Bucarest – evidenzia – è a disposizione delle nostre imprese e dei nostri produttori tenendo conto che il consumatore europeo ha bisogno più che mai di ottenere garanzie circa la sicurezza alimentare: l’origine, la tracciabilità e le certificazioni saranno pertanto elementi da evidenziare sempre più nella comunicazione. In questo contesto l’italianità ed il localismo giocheranno un ruolo centrale.Si consoliderà sempre più la tendenza a privilegiare alimenti votati al ben-essere. Infine, il digitale è entrato a far parte prepotentemente della vita delle persone. La rivoluzione digitale, già in atto, ha subito un’ulteriore accelerazione trovando in alcuni casi le aziende impreparate. E’ auspicabile dunque attivarsi e riorganizzarsi ponendola al servizio della fase di vendita e trasformandola in un’opportunità addizionale per raggiungere i consumatori comunicando in maniera più efficiente”.