È morto a Bologna il musicista Ezio Bosso. Il pianista aveva 48 anni. Nato a Torino il 13 settembre 1971, direttore d’orchestra, compositore e pianista, Bosso nel 2011 fu operato per un tumore al cervello. Subito dopo gli fu diagnosticata una malattia neurodegenerativa. Il 20 agosto 2016 Ezio Bosso si è esibito in concerto nella Cava del Sole di Matera nell’ambito del Festival Duni.
Artista amatissimo, lo scorso aprile scriveva sul suo profilo Facebook: “Sono in ogni nota che ho curato, Esisto in ogni nota insieme, Alle mie sorelle e fratelli, Figli o nipoti, Sono ogni nota studiata, Suonata e donata, Amata perché non c’è nota che non ami, E che non abbia amato…“
Di seguito biografia e link per rivivere il concerto nel report con foto di SassiLive.
Biografia
Si avvicina alla musica all’età di quattro anni, grazie a una prozia pianista e al fratello musicista. A 16 anni esordisce come solista in Francia e incomincia a girare le orchestre europee. È l’incontro con Ludwig Streicher a segnare la svolta della sua carriera artistica[1], indirizzandolo a studiare Composizione e Direzione d’Orchestra all’Accademia di Vienna. Nel 2011, ha subito un intervento per l’asportazione di una neoplasia ed è stato anche colpito da una sindrome autoimmune. Le patologie non gli hanno inizialmente impedito di continuare a suonare, comporre e dirigere.[5] Successivamente, il peggioramento di una malattia neurodegenerativa, verificatasi in quello stesso anno ed all’inizio erroneamente indicata dai media come SLA, l’ha costretto nel settembre 2019 alla cessazione dell’attività di pianista, avendo compromesso l’uso delle mani.
Dalla primavera del 2017 Bosso è testimone e ambasciatore internazionale dell’Associazione Mozart14, eredità ufficiale dei principi sociali ed educativi del Maestro Claudio Abbado, portati avanti dalla figlia Alessandra.
Solista e direttore d’orchestra
Negli anni novanta partecipa a numerosi concerti sulla scena internazionale: Royal Festival Hall, Southbank Centre, Sydney Opera House, Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, Teatro Colón di Buenos Aires, Carnegie Hall, Teatro Regio di Torino, Houston Symphony, Auditorium Parco della Musica di Roma, nei quali si è esibito sia come solista sia come direttore o in formazioni da camera. Tiene corsi in Giappone e a Parigi, partecipando alla vita musicale della scena contemporanea di quegli anni con Gérard Caussé, Pierre Yves Artaud, Laura Chislett. Ha diretto, tra le altre orchestre: London Symphony, London Strings, Orchestra del Teatro Regio di Torino, Filarmonica ‘900 e Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, Orchestra Sinfonica Siciliana, Orchestra da Camera di Mantova, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna. Dal 1º ottobre 2017 al 14 giugno 2018 è stato direttore stabile residente del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste.
Compositore e interprete
La sua musica è commissionata o utilizzata da importanti istituzioni operistiche: Wiener Staatsoper, Royal Opera House, New York City Ballet, Théâtre du Châtelet, San Francisco Ballet, Teatro Bolshoij di Mosca; da coreografi come Christopher Wheeldon, Edwaard Lliang o Rafael Bonchela; nel teatro da registi come James Thierrée. Bosso si occupa anche di musica da film, lavorando con Gabriele Salvatores per cui compone le colonne sonore di Io non ho paura, Quo vadis, baby? e del recente Il ragazzo invisibile. Vive dividendosi tra Londra, dove ha ricoperto il ruolo di direttore stabile e artistico del The London Strings, Bologna, dove è stato direttore principale ospite del teatro comunale, e Torino, dove collabora a progetti sociali e divulgativi. Nel 2013 nasce con il violoncellista Mario Brunello un’intensa collaborazione in duo pianoforte-violoncello e una profonda amicizia[10]. Nel 2014 esordisce con la sua Fantasia per violino e orchestra alla testa della London Symphony Orchestra, con Sergej Krylov al violino solista, musicista con il quale nasce un intenso sodalizio. Nel 2015 The Arts News Paper e Penelope Curtis (allora direttrice di Tate Britain) definisco il suo concerto alla Ikon Gallery, all’interno dell’opera 3 Drawing Rooms del suo amico David Tremlett, l’evento artistico dell’anno del Regno Unito. Nello stesso anno, l’Università Alma Mater di Bologna gli commissiona una composizione dedicata alla Magna Charta delle Università Europee, composizione che contiene il primo inno ufficiale di questa importante istituzione.[11][12]. The 12th Room, il suo primo disco da solista, esce il 30 ottobre 2015 per EGEA Music. Si esibisce con Following a bird, un brano estratto dall’album, durante la seconda serata di Sanremo 2016.
Riconoscimenti
Ha ricevuto due nomination al David di Donatello per le musiche di Io non ho paura (2004) e Il ragazzo invisibile (2015).
Nel 2006 è stato insignito del Critic and audience choice for best music al Syracuse festival di New York.
Ha vinto il Premio Flaiano d’oro nel 2003 e nel 2005.
Nel 2010 ha ricevuto il The Green Room Awards, primo non australiano a vincerlo con la sua prima sinfonia, Oceans.
Nel 2014 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria presso il comune di Gualtieri (RE) per la sua vicinanza al loro teatro e il suo supporto durante il terremoto.
Nell’ottobre 2015 il sindaco di Bologna lo ha insignito del Nettuno d’oro.
Il 17 maggio 2016 ha ricevuto al Teatro Cilea di Reggio Calabria il Riccio d’Argento della trentesima edizione della rassegna Fatti di Musica di Ruggero Pegna per il Miglior Live dell’anno.
Il 7 agosto 2016 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria del comune di Acireale, per il prestigio conferito come eccellente rappresentante nell’arte musicale in Italia e all’estero attraverso gli studi, l’insegnamento e lo straordinario e prezioso contributo profuso nell’immensa mole di opere scritte.