Da lunedì 18 Maggio inizierà – non senza difficoltà – la fase di ripresa anche nel comparto artigiano in Basilicata. Dalle interlocuzioni con consulenti del lavoro, imprenditori e lavoratori registriamo un grande affanno per questa ripartenza. Una incertezza preoccupante che ci porta a chiedere cosa possa fare l’Ente Regione a supporto di questo settore che più volte, come Coordinamento Regionale UIL Artigianato, abbiamo messo in guardia perché “debole” per ragioni contrattuali e per la mancanza di strumenti finanziari di supporto alle imprese.
Le difficoltà per questipiccoli imprenditori sono evidenti,ed ora si troveranno a dover far fronte ad una riapertura che prevederà, senza dubbio, grandi costi per la messa in sicurezza e la sanificazione degli spazi per via dei protocolli istituiti dal SSN. Le imprese artigiane sono al collasso e non ci sono ancora in essere strumenti agili per ripartire in sicurezza sanitaria e finanziaria.Pensiamo ai parrucchieri, centri estetici, orafi, impiantisti, falegnami, carrozzieri, panifici e a tutti coloro che a breve dovranno riaprire la saracinesca della loro attività.
E’ una regione, la nostra, che sopravvive grazie al lavoro delle piccole imprese. Non dobbiamo restare a guardare. Dopo il decreto dell’11 Marzo, a seguito dell’interlocuzione tra Governo e parti sociali,immaginavamo che le attività dei piccoli artigiani riprendessero, seppur a ritmo lento, il mese successivo. Il Covid-19 e le informative della Protezione Civile e i dispositivi emanati successivamente hanno rallentato sempre di più questo processo di riavvio delle attività portando a ricadute pesanti su tutto il comparto, con conseguenze pesanti sui lavoratori dipendenti che continuano a vivere un momento molto complicato che ha acuito le situazioni di disagio sociale e in taluni casi di povertà.
Lo strumento del Fondo di Solidarietà per l’Artigianato, istituito da parti sociali e datoriali, ha funzionato, sta attualmente lavorando a ritmi serrati, provvedendo al riconoscimento delle somme dovutea ciascun lavoratore iscritto all’Ente Bilaterale Artigianato Basilicata, diventando un ammortizzatore sociale efficiente seppur nelle difficoltà tipiche di uno strumento autonomo.
Grazie allo sforzo di Fausto Cacciatori, presidente del Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato, e come UIL,a livello nazionale con il grande lavoro del Coordinatore Nazionale Sasso e della segretaria Confederale UIL Veronese abbiamo chiesto in questi giorni al Ministro del Lavoro Catalfo e dell’Economia Gualtieri di onorare l’impegno preso il mese di Aprile trovando al più presto le risorse per coprire tutta la platea.
Verranno dunque attribuite risorse complessive per 1.100 milioni di euro per completare l’erogazione delle prestazioni relative alle 9 settimane di “cassa integrazione” già utilizzate e a fronte delle ulteriori 9 (5+4) settimane previste. In più, è stata creata una riserva economica, di 2.700 milioni di euro, cui potranno avere accesso i Fondi e se non dovessero bastare i soldi in questa fase attribuiti e, fra i soggetti potenzialmente beneficiari, è richiamata la norma istitutiva di FSBA. Nella davvero complicata situazione sotto il profilo sanitario, economico, produttivo, occupazionale, il Comparto Artigiano, nel suo insieme, sta dimostrando di saper reagire. Quelle di FSBA sono le prestazioni erogate con maggior celerità ai lavoratori, direttamente o alle aziende che hanno anticipato (e, nel disastro complessivo che sta travolgendo le lavoratrici ed i lavoratori che attendono l’Inps o il passaggio di carte dalle Regioni…). Gli accordi per l’applicazione del Protocollo per la ripresa delle attività produttive “in sicurezza” sono già stati sottoscritti in molte regioni ed altre arriveranno a breve, con al centro l’azione degli Rlst e l’attività della rete OPNA-OPRA-OPTA. Il Fondo per la sanità integrativa (San.Arti.) ha allargato le protezioni e generosamente sostenuto la sanità pubblica.Fondartigianato, invece, ha adottato nei giorni scorsi una specifica linea di finanziamento della formazione in materia di igiene e lavoro in sicurezza nonché rimodulazione dei processi produttivi in conseguenza del virus. E le provvidenze, per lavoratori e aziende, gestite dalla bilateralità regionale non si sono certamente fermate, anzi sono state rafforzate in molti contesti.
In Basilicata dobbiamo iniziare a progettare nuove linee guide per rafforzare il comparto andando oltre gli strumenti nazionali. Nessun artigiano deve essere lasciato solo. Lo chiediamo anche alla politica locale provando, finanche con il supporto delle parti sociali, di mettere a bilancio un fondo agile, senza procedure stringenti, per consentire una ripartenza del settore che dal 18 Maggio vede finalmente il via libera.
Come UIL di Basilicata auspichiamo che il grido dell’artigianato lucano arrivi ai tavoli della Giunta e del Consiglio regionale di Basilicata, e che porti al più presto a far comprendere che siamo ancora in tempo per evitare una crisi storica del settore.E’ il momento di ripartire con coraggio, ma soprattutto con sinergia.