Il lavoratore della Fca di Melfi, Domenico Trabace, in una nota chiede a Bardi che venga tutelati il diritto alla mobilità dei cittadini lucani. Di seguito la nota integrale.
Sotto il profilo del diritto costituzionale nazionale italiano, il diritto del cittadino di poter usufruire di un sistema di mobilità pubblica trova tutela costituzionale Attraverso l’art. 34 bis “La Repubblica garantisce a tutti mediante un sistema di trasporto pubblico, le condizione di mobilità essenziali in relazione all’esercizio dei diritti fondamentali dell’individuo e al perseguimento dell’interesse della collettività. L’accesso al trasporto pubblico è garantito, nei modi stabiliti dalla legge, anche a chi sia privo di mezzi. E’ quanto prevede la Costituzione Italiana.
Il trasporto pubblico, offerto a condizioni accessibili a tutti, dovrebbe essere quindi considerato come uno strumento per neutralizzare le disparità sociali e per conferire uguali opportunità di lavoro e d’istruzioni ai cittadini meno abbienti, che non sempre possono sostenere il costo della mobilità privata per recarsi sul luogo di lavoro o per raggiungere l’istituzione scolastica o universitari. Purtroppo in Basilicata grazie alla politica disattenta a migliorare la qualità della vita dei propri cittadini, quanto detto in precedenza non viene rispettato.
Dopo anni di proroghe, non si riesce ancora, a causa d’interessi, di poche persone a risolvere l’annosa questione del TPL regionale.
E’ vergognoso che, il Governo Regionale a due giorni dalla riapertura della FCA di Melfi, dopo un lungo periodo di chiusura a causa del covid-19, non risponda alle esigenze degli operai e cioè di recarsi a lavora con i mezzi pubblici e in sicurezza.
L’assenza di risposte politiche da parte del Governo Regionale, mette in discussione se i Lucani hanno un Presidente che li tutela dal malaffare.