Lista dei Cittadini, Italia in Comune e Forum Democratico: “L’amministrazione comunale di Pisticci chiarisca le modalità di rimborso ai cittadini della Tari 2017”. Di seguito la nota integrale.
Il Consiglio di Stato con sentenza pubblicata il primo aprile ha rigettato il ricorso del Comune di Pisticci e ha confermato la sentenza del Tar Basilicata che aveva dichiarato l’illegittimità della delibera di approvazione della tariffa tari per l’anno 2017.
Non vogliamo ripercorrere tutte le tappe della questione politica e giudiziaria ma quello che chiediamo alla Sindaca Verri e alla sua maggioranza è di far conoscere ai cittadini Pisticcesi come intende intervenire per rimborsare le imprese, i commercianti, gli artigiani e le famiglie che hanno dovuto pagare un consistente aumento della tariffa tari per l’anno 2017.
Dobbiamo nostro malgrado constatare che nonostante i richiami dell’intera minoranza consiliare e l’appello fatto anche da forze politiche extra consiliari, l’amministrazione 5 stelle, nel luglio del 2017, ha ritenuto di approvare la delibera in aumento della Tari, oggetto di contenzioso.
A seguito della sentenza che ha confermato l’illegittimità del comportamento dell’amministrazione si pone, oggi, la rilevante questione della tenuta finanziaria dell’ente che dovrà garantire la copertura di circa 500mila euro derivante dalla pronuncia giudiziale.
Il momento delicato dovuto all’epidemia, non può essere aggravato dall’inerzia dell’amministrazione che dovrà da un lato garantire la restituzione di somme ai cittadini/contribuenti e da un lato provvedere ad adottare le misure idonee per evitare il dissesto finanziario.
L’ amministrazione dovrà anche offrire spiegazioni sul perché abbia deciso di impugnare la sentenza del Tar con un esborso di oltre 15mila euro per un incarico legale a un professionista esterno.
Sarà necessario da parte della Sindaca chiarire in consiglio comunale quali azioni l’amministrazione ha messo o intende mettere in campo per affrontare questa complicata, situazione se sono state accantonate somme che possano evitare di aggravare la già precaria condizione economica.