Nino Sangerardi: “Asl Bari, quasi 403 milioni di euro non pignorabili”. Di seguito la nota integrale.
La somma precisa è questa: 402.999.000,00 euro. Per il periodo che va dal 1° aprile 2020 al 30 giugno 2020.
Denaro gestito dall’Asl di Bari e provincia, terza azienda sanitaria più grande d’Italia. Montagna di soldi sottratta alla possibile espropriazione–stante i legittimi decreti ingiuntivi o sentenze giudiziarie–da parte dei creditori della stessa Azienda sanitaria.
Rilevante il numero di società e imprenditori che portano in Tribunale l’Asl, al fine di ottenere il pagamento delle merci consegnate da troppi mesi.
Ebbene la fabbrica sanitaria barese non è nelle condizioni di sborsare il dovuto “…dato che la situazione finanziaria impone all’Asl di quantificare con previsione trimestrale gli importi per stipendi e competenze nonché i fondi destinati all’erogazione di servizi sanitari,apponendo su di essi il vincolo di impignorabilità per garantire la necessaria continuità aziendale”.
Situazione politico-economica che si verifica,probabilmente, solo in Italia. Determinata da Leggi e decreti statali,regolamenti del Ministero della Sanità, sentenze della Corte Costituzionale.
Di conseguenza i finanziamenti riconducibili all’Asl Bari, nella misura di 402.999.000 euro,diventano poste monetarie cosiddette “ vincolate e non sottoponibili a esecuzione forzata”.
Quest’ultime hanno per oggetto i servizi sanitari definiti fondamentali come i seguenti:
-competenza personale dipendente incluso oneri riflessi e Irap 124.020 mln euro
– assistenza medico generica e altro personale convenzionate 41.653 mln euro
-assistenza ospedaliera : 101.530 mgl euro
a)assistenza ospedaliera in case di cura convenzionate 33. 400 mln euro
b)assistenza ospedaliera pubblica 26.982 mgl euro
c)trasferimento risorse a IRCCS Cassano Murge e Ente E. Miulli 39.273 mln euro
d)trasferimento risorse a CBH spa per Pronto soccorso 1.875 mln euro
-assistenza farmaceutica : 130.960 mln euro
a)farmaceutica convenzionata e integrativa 46.722 mln euro
b)farmaceutica per DPC 37.500 mln euro
c)farmaceutica territoriale e dipartimentale 46.730 mln euro
-assistenza medico specialistica interna 4.836 mln euro.
Non facile dunque,per imprese private professionisti e anche semplici cittadini, avere come cliente un’azienda pubblica a cui è impossibile pignorare,a fronte del servizio o consulenza o merce forniti, gran parte del suo Bilancio economico annuale.
E’ normale siffatto blocco di ossigeno finanziario, tenuto conto dell’attuale emergenza sanitaria e di conseguenza economica scatenata dal Covid 2019?