Presentato questa mattina in videoconferenza nel Salone degli Stemmi dell’arcivescovado di Matera il progetto “Diocesi di Matera Immersiva”. All’incontro hanno partecipato l’arcivescovo di Matera-Irsina mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, il vicario generale mons. Biagio Colaianni, l’esperto storico Marco Pelosi, vice direttore del Museo diocesano.
Sono veramente tanti gli elementi di novità emersi durante la presentazione del progetto “Diocesi di Matera Immersiva” tenutasi giovedì 21 maggio presso il Salone degli Stemmi dell’arcivescovado di Matera. L’arcivescovo mons. Antonio Giuseppe Caiazzo mette in evidenza, aprendo i lavori, l’importanza dell’evento del tour virtuale, già inserito nel sito web della Diocesi, che costituisce una segno di attenzione della Chiesa di riaprire le attività mettendo a disposizione per la fruizione virtuale la bellezza dei beni artistico-religiosi diocesani.
Il Progetto, realizzato con la collaborazione di Eugenio Malatacca, ferrandinese di nascita ma residente a Monza, condiviso sin dalle prime battute, consiste in un contenitore multimediale (mappe, piante, link, informazioni storiche, audio), con la finalità di promozione e approfondimento (e anche di studio), raccogliendo tutte le opportunità nate dall’evoluzione tecnologica che la fotografia digitale negli ultimi anni ha offerto. Da qui la scelta di due partner tecnici di primaria importanza per le attrezzature (Nikon e Gitzo).
La realizzazione si compone di 36 tour virtuali multipiattaforma (ipad, Iphone, android, PC, Mac) ripresi con diverse tecnologie e metodi. Vi sono foto realizzate con soli tre scatti fisheye HDR fino a riprese Gigapixel HDR con circa 1000 scatti con sensori che nel tempo sono passati da 12 a 46 megapixel. Tutte le foto sono state scattate in modo da ricostruire integralmente le pavimentazioni per permettere al navigatore di godere appieno della ripresa.
L’esperto storico Marco Pelosi ha presentato su un maxi schermo tre situazioni in full screen: 1) il panorama dal Belvedere che fornisce in una sola sfera una sintesi del gran numero di location interessate dal progetto. 2) la Cripta di San Francesco d’Assisi e la Cripta di S. Giuseppe per dimostrare come può lo strumento digitale rendere possibile la visione di luoghi di estrema bellezza non raggiungibili da persone che hanno problemi nella deambulazione. 3) le immagini in gigapixel con 1000 scatti della cattedrale, in tutta la sua bellezza, il suo splendore che viene messo in evidenza con dettagli incredibili. Infatti alcune scritte riportate dagli autori delle pitture nella parte alta, altrimenti visibili solo portandosi in alto, sono facilmente leggibili.
Questo significa, come ha sottolineato il vicario generale mons. Biagio Colaianni, che quei dipinti possono essere oggetto di studio da parte di esperti e studenti semplicemente utilizzando l’avvicinamento virtuale realizzato con le tecnologie digitali. D’altra parte la possibilità di godimento e fruizione di questi beni artistici in maniera virtuale lascia intravedere anche la prospettiva di continuare il progetto su altri beni artistici esistenti nella Diocesi di Matera.
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