Giornata dei lucani nel mondo, Simonetti (Cseres): “700mila lucani emigrati dal 1870 al 2019. La Regione Basilicata ora deve attuare i progetti, usare le risorse e aiutare i nuovi poveri specialmente in America Latina”. Di seguito la nota integrale.
Il 22 maggio è la giornata dei lucani emigrati in tanti Paesi del mondo. Dal 1870 al 2019 settecentomila persone hanno lasciato la Basilicata per migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro. Grandi sacrifici e impegno per uscire dalla miseria, disoccupazione in particolare dopo le due guerre mondiali. All’inizio del 2020 erano 1,2 milioni i discendenti, congiunti o persone che fanno rifermento alla Basilicata secondo le stime della Fondazione Bassetti. Un vasto patrimonio di persone, storie di fatica, successi e delusioni sparso nel globo. Il monumento ai Lucani, eretto nel piazzale del Consiglio Regionale nel 2008,opera di Antonio Masini esprime il riconoscimento della collettività al vissuto di generazioni che con le proprie storie, esperienze hanno affermato la propria dignità e forza dell’essere lucano.
Per tutto questo occorre, specialmente in questa fase di difficoltà superare i ritardi che si vanno accumulando a livello nazionale e locale nelle politiche verso gli italiani e i lucani all’estero prima indicati retoricamente come “ambasciatori” oggi come” sentinelle”.
Il taglio dei finanziamenti per le attività delle strutture estere, a partire dagli Istituti di Cultura, il ridimensionamento delle reti consolari, la riduzione ai minimi termini dei finanziamenti per l’insegnamento dell’italiano hanno segnato gli ultimi anni dei Governi.
La Regione Basilicata, un tempo al centro delle esperienze innovative per gli aiuti ai deboli, la costruzione di una ampia rete associativa, 18 Federazioni Nazionali, 170 associazioni, esperienze significative nelle attività formative dei discendenti lucani presso l’università della Basilicata e Forum dei giovani per salvaguardare la conoscenza dell ‘italiano ,ha perso colpi e continuità nella attuazione dei programmi e nelle misure.
Al momento il Piano annuale 2019 non è ancora esecutivo, ed il problema non è il Covid, gli organismi della apposita Commissione non sono stati insediati dalla nuova amministrazione. Per mettere a punto il Piano 2020 in bilancio non ci sono risorse, occorrerà una variazione in assestamento con i tempi che immaginiamo.
Occorre superare questi ritardi e dare luogo a progettazioni e risorse che recuperino i rapporti con le organizzazioni, ritessendo anche e soprattutto il rapporto con le giovani generazione rilanciando Il Forum dei giovani anche con la rete e con le donne attraverso gli organismi preposti.
Mi aspettavo la convocazione del Consiglio Regionale per il 22 Maggio, per approvare il piano 2020. Aspetto anche l’accatastamento delle sedi e dell’attrezzature faticosamente negli anni scorsi nel patrimonio per valorizzare e salvaguardarle.
In sintesi oltre le celebrazioni occorre praticare la cultura del fare e del mantenere gli impegni presi con le nostre comunità.
In questo quadro rilanciare il ruolo e l’importanza del Centro lucani del Mondo “Nino Calice”, del suo Museo di Lagopesole, una istituzione a cui tengono molto gli emigrati lucani che hanno lottato e lavorato per la realizzazione.