Angela Franchini, presidente dell’Associazione “Sviluppo e Legalità” di Matera esprime in una nota alcune riflessioni sulla Giornata della legalità
La seconda fase del lockdown si è aperta tra dubbi e incertezze e sembra andare avanti in questa direzione; mentre si affastellano decreti, proclami e discussioni sterili, c’è il Paese-Italia in grande difficoltà, non ancora uscito dall’emergenza sanitaria, che sta annegando in un’altrettanto grande emergenza: quella economica. Tale crisi non risparmia nessuna categoria, dalle famiglie ai commercianti fino alle imprese; interi settori della nostra economia si sono fermati sulla soglia di una ripartenza lenta e imbrigliata nelle mille pieghe di una burocrazia che invece di allentare le briglie sembra accanirsi in procedure farraginose e poco chiare alla faccia di quella trasparenza tanto proclamata.
Siamo già a maggio inoltrato e, forse, siamo approdati alla tanto attesa pubblicazione di un decreto che avrebbe dovuto correggere e snellire le procedure previste dal precedente decreto (=il cd decreto liquidità chiamato così, per l’ appunto, perchè avrebbe dovuto immettere liquidità nel sistema produttivo e sociale del paese). Purtroppo, ad oggi, questa liquidità non solo non è arrivata ma sembra quasi un miraggio, si sprecano le promesse e le parole, ma il malcontento regna sovrano perché la mancanza di liquidità sta spingendo le famiglie e le imprese a rivolgersi al prestito usuraio: sic stantibus, invero, era prevedibile!
Infatti, le organizzazioni criminali stanno sfruttando questo momento di crisi per aumentare il loro potere. Non ci sono zone franche, sebbene le modalità d’azione si presentino diversamente a seconda delle aree economiche, sociali e culturali del Paese; dal Comitato Nazionale Per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica è emerso che già nel mese di marzo, a fronte di un generalizzato crollo di ogni tipo di reato, l’unico in aumento è l’usura che registra un preoccupante aumento del nove per cento rispetto al dato di marzo 2019: un valore in allarmante ascesa anche se sol si pensa che il trend dei delitti nel suo complesso ha fatto segnare un meno 66% su tutto il territorio nazionale.
In effetti, in tempi difficili come quello attuale, c’è chi combatte la crisi e chi la cavalca facendo affari, investendo e controllando i territori e, nella fattispecie, creando consenso sociale tramite prestiti ad usura elargiti dai grandi clan criminali organizzati nonché anche dal piccolo usuraio di paese che approfitta della difficoltà del ‘’ vicino di casa’’ per ricavarne profitti e utili.
Nessuno degli operatori commerciali in nessun settore economico è esente dal rischio: da quelli, più vulnerabili, identificati nei piccoli esercizi commerciali di abbigliamento, ristorazione e artigianato passando per l’edilizia fino ai grossi appalti pubblici dove il rischio è da allarme rosso atteso che la partecipazione e l’assegnazione degli stessi dipende in larga parte dalla forza economica “liquida” dei concorrenti e, di conseguenza, è agevole che ivi si annidi sia il fenomeno di riciclaggio di capitali illeciti sia l’illegittimo ottenimento di soldi pubblici a mezzo di imprenditori contigui alla criminalità organizzata.
Quotidiane notizie di cronaca giudiziaria ci insegnano che l’usura è uno dei reati-spia sui quali il Ministro degli Interni ha previsto l’intensificazione delle attività di prevenzione delle forze di polizia proprio sul fenomeno del riciclaggio e sulle dinamiche societarie a partire dai grandi Lavori Pubblici fino alla filiera agroalimentare, all’approvvigionamento del materiale medico, al comparto turistico alberghiero nonché ai settori della distribuzione al dettaglio della piccola e media impresa.
Nella Giornata della Legalità, nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci, l’avv. Angela Franchini, presidente dell’Associazione Antiusura “ Sviluppo e Legalità’’, che da anni opera nel settore della prevenzione dell’usura e del gioco d’azzardo patologico, si fa portavoce del grido di aiuto che arriva da chi non può pagare i debiti e che, per inesorabile necessità, si piega alle offerte di denaro sporco e, ovviamente, è praticamente, è nella impossibilità di denunciare l’illecito sopruso.
In modo particolare, ci si riferisce alle famiglie, agli artigiani, ai negozianti e ai piccoli imprenditori in grande difficoltà che nell’attendere un aiuto dallo Stato – che a dire il vero tarda ad arrivare – devono prestare “attenzione” a non cadere in mani sbagliate di falsi mediatori finanziari o in trabocchetti travisati da facili guadagni che potrebbero essere, come quasi sempre sono, per loro fatali.
L’invito a codeste categorie sociali è quello di adoperare sempre e comunque, lontano dai facili miraggi, nella Legalità rivolgendosi agli Uffici Pubblici e Privati ad essa preposti in nome di un principio che regola una sana e pacifica convivenza civile e sociale.
Diceva il Dott. Giovanni Falcone che“ Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno”, ma se cittadini e Stato interagiscono, allora è più facile sconfiggere l’illegalità e, finalmente, potremo giungere alla realizzazione della bellissima Utopia sognata dal suddetto Magistrato, vittima di mafia, secondo cui : “Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere”.