I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Melfi (PZ) hanno portato a termine un’importante operazione antidroga culminata con il blitz che ha consentito di sequestrare una cospicua piantagione casalinga di “canapa indiana”, realizzata in un appartamento di Rapolla da tre ragazzi del luogo, di 19, 21 e 27 anni, responsabili, in concorso, di coltivazione e produzione, ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti.
Nel dettaglio, nella serata di giovedì, intorno alle 21.00, i militari, che già da tempo avevano orientato la loro lente di ingrandimento su di una strada del centro abitato lungo la quale avevano notato un insolito via vai di giovani, hanno bloccato i tre soggetti appena usciti, con fare circospetto, dal portone di un’abitazione.
Resisi conto di tale atteggiamento, manifestamente nervoso ed evasivo, i Carabinieri hanno deciso di accedere all’abitazione da cui provenivano per un controllo, trovandosi così di fronte ad una vera e propria fabbrica della droga.
L’appartamento, infatti, era stato interamente destinato alla produzione di sostanza stupefacente, mediante la coltivazione di “canapa indiana”, essiccazione delle piante e successivo confezionamento della marijuana.
In due stanze, infatti, sono state rinvenute e sequestrate due sofisticate serre indoor, dotate di impianto di illuminazione a led, in grado di emettere uno spettro di luce adeguato alle varie fasi di vita della coltivazione, simulando il colore ed il calore del sole necessari ad accompagnare il ciclo di crescita e fioritura delle piante, oltre a strumenti di areazione, sistema di irrigazione automatico centralizzato, strumentazione per la misurazione del ph e dell’umidità dell’ambiente, nonché vari fusti contenenti diversi tipi di fertilizzanti.
All’interno sono state trovate in coltura 105 piante, dell’altezza di circa un metro ed in piena fioritura. Un altro ambiente, invece, era stato destinato alla lavorazione delle piante raccolte, infatti, era stato realizzato un vano destinato all’essicazione delle stesse, in cui al momento vi erano altre 14 piante nonché il materiale necessario per il successivo confezionamento dello stupefacente.
Alla conclusione degli accertamenti, l’abitazione è stata posta sotto sequestro ed i tre individui sono stati arrestati, avendo i Carabinieri ricostruito l’intera filiera delle capacità imprenditoriali che gli stessi hanno così reso evidenti, tra l’altro, avendo appositamente locato l’appartamento in questione per destinarlo ad un sofisticato laboratorio in grado di garantire una produzione continuativa di marijuana da immettere sul mercato locale, che gli avrebbe garantito ingenti profitti per diverse migliaia di euro.
Difatti, recenti evidenze investigative, hanno fatto emergere come nel delicato periodo in essere, contingentato a proposito degli spostamenti sul territorio, in virtù delle misure imposte dalle autorità istituzionali per evitare la diffusione del fenomeno epidemico “Covid – 19”, hanno determinato una sempre maggiore domanda e quindi guadagno nello specifico settore, situazione questa probabilmente ritenuta appetibile dagli odierni arrestati che l’hanno prontamente colta e coltivata come straordinaria ipotesi imprenditoriale.