“COndiVIDiamo…storie di rinascita!”, al via il progetto sociale dell’Inail Basilicata che coinvolgerà tutti i disabili da lavoro della regione. Di seguito la nota integrale.
Anche in questo particolare periodo di emergenza sanitaria, la Direzione regionale Inail per la Basilicata ha prestato particolare attenzione ai propri assistiti infortunati sul lavoro continuando a garantire loro supporto e vicinanza attraverso l’uso dei canali telefonici e telematici: dunque l’attività sociale dell’Inail a favore delle persone con disabilità prese in carico, per i loro congiunti e per i familiari dei superstiti non si è mai fermata. Ed è proprio dall’esperienza vissuta in questi mesi di isolamento sociale, in cui i mezzi di comunicazione a distanza sono diventati baluardo di socialità e affetti, che il servizio sociale Inail lucano ha voluto dar vita ad un nuovo progetto di forte interazione dal titolo “COndiVIDiamo…storie di rinascita!” con un sottotitolo che vuole affermare ancora con maggior decisione il valore della condivisione: “CONsigli per il DÌ dopo l’isolamento che VI DonIAMO””. Obiettivo principale è quello di riconoscere e restituire un ruolo sociale attivo proprio agli infortunati sul lavoro, quali ambasciatori di speranza, facendo leva sulla loro esperienza di rinascita e sulla possibilità di raccontarsi in una chiave del tutto nuova: quella di “esperto” per aiutare gli altri. Tale processo, inevitabilmente, porterà effetti positivi sulla percezione di sé e sull’autostima di tutti i partecipanti.
Come è maturata l’idea progettuale – “In questo periodo di isolamento sono state molte le emozioni vissute da ognuno di noi e quelle registrate nei colloqui con i nostri disabili da lavoro erano per lo più relative alla paura – racconta Filomena Zaccagnino Responsabile del processo reinserimento sociale e lavorativo della Direzione Regionale Basilicata -. L’isolamento, o in genere, vivere per lunghi periodi chiusi in casa o in un nosocomio non è per i nostri infortunati una situazione nuova. In molti colloqui telefonici è emerso da un lato il senso di precarietà, pericolo e incertezza non solo per sé stessi e per la propria condizione di salute ma anche per i propri cari e per l’intera società, dall’altro la condizione di rivivere qualcosa di molto simile al periodo post infortunio e, dunque, una visione non solo matura ma a volte anche ottimista di ciò che verrà alla fine dell’emergenza”.
Un messaggio di speranza che parte da chi ha già vissuto l’esperienza del “mattino dopo”. Il progetto, dunque, vuole inserirsi in questo preciso spaccato temporale, quello di una (seppur parziale) ripresa della vita normale contrassegnato da una ripartenza, cioè partire dal “mattino dopo”, dal risvegliarsi in un mondo sicuramente cambiato dalla pandemia alla ricerca di strategie per poter ricominciare. E dunque perché non avvalersi dell’esperienza di chi ha già vissuto un “mattino dopo”, che ha già dovuto fare i conti con il risvegliarsi in un corpo diverso, in una condizione diversa, che delle strategie di coping ne ha fatto un valore aggiunto della propria esistenza; a loro si chiede ora una condivisione, un aiuto, un contributo su come affrontare questa ripartenza, su come affrontare la vita dopo uno stravolgimento, dopo un cambiamento, dopo un periodo di dolore e paura.
La dinamica del progetto. “Ogni infortunato in carico al servizio sociale della Regione Basilicata potrà inviare, principalmente tramite un gruppo di WhatsApp ma anche tramite qualsiasi mezzo di comunicazione telematico – spiega Giuliana Galasso assistente sociale della Sede Inail di Matera – un messaggio di speranza, un consiglio per la ripartenza, un pensiero rivolto a chi per la prima volta si trova ad affrontare una situazione di grande e forte cambiamento”. Si potrà utilizzare ogni forma di libera espressione (foto, messaggi video e/o vocali, disegni, brevi testi, versi poetici, ecc…) per offrire messaggi concreti di speranza da parte di chi ce l’ha già fatta una volta a ripartire, consigli e strategie per affrontare al meglio questo momento storico così critico e cruciale al tempo stesso, forse ancor di più della fase di lockdown.
“Alla fine del progetto che durerà all’incirca un mese – conclude il Direttore Regionale Carmen Angiolillo – vorremmo realizzare una piccola raccolta (eventualmente da pubblicare e condividere sui social) di pensieri, consigli, strategie positive, donati da coloro che sono al centro della nostra attività istituzionale e che potremo definire il vero cuore pulsante dell’INAIL: gli infortunati sul lavoro”.