Federbeton: “Sostenere oggi le imprese della filiera del cemento-calcestruzzo per ripartire dalle infrastrutture, necessarie per il Paese e volano per l’economia. La filiera pronta a ripartire in sicurezza e ad alimentare una nuova stagione di lavori pubblici”.
Di seguito la nota integrale.
In una lettera indirizzata al Premier Giuseppe Conte e ai Ministri Patuanelli, Gualtieri e De Micheli, Federbeton Confindustria – rappresentativa della filiera italiana del cemento e del calcestruzzo – torna sul tema della ripartenza post-emergenza, sottolineando ancora una volta il ruolo delle infrastrutture come volano per lo sviluppo socio-economico del Paese.
“L’attenzione di tutti è giustamente ancora focalizzata sull’emergenza epidemiologica, che chiaramente non è ancora conclusa. La salute è la priorità per tutti, ma occorre guardare avanti e programmare la ripartenza dell’economia dell’intero Paese pur nel rispetto di norme di sicurezza e protocolli comportamentali di prevenzione la cui implementazione e rispetto devono essere rigidi e indeclinabili”.– commenta Roberto Callieri, Presidente di Federbeton –. “In quest’ottica, la realizzazione delle infrastrutture che ancora mancano all’Italia e la manutenzione di quelle esistenti sono un’occasione per la ripartenza del Paese e la nostra filiera ha un ruolo centrale in questo contesto.Le nostre imprese, con la medesima diligenza con cui hanno repentinamente interrotto le attività sono pronte, nel brevissimo termine, a riavviare la produzione e a fornire materiali in tutta sicurezza, grazie anche alle risorse rese disponibili dal Decreto Liquidità. La richiesta di Federbeton è oggi quella di poter tradurre questa potenzialità in una effettiva ripartenza.”
Le infrastrutture, di cui già oggi l’Italia ha un importante bisogno, saranno fondamentali per rimettere in moto l’economia, sia guardando alle grandi opere del passato di cui è fondamentale avere cura, sia guardando al futuro di nuove realizzazioni strategiche.
In questo senso, il comparto rappresentato da Federbeton, con circa30.000 addetti, ha rappresentato e rappresenta ancora oggi l’eccellenzagrazie allo sviluppo di materiali in grado di conferire alle opere sempre maggiori prestazioni in termini di durabilità e sicurezza ma anche di azione sul patrimonio esistente per ricostruire, proteggere, consolidare.
Le misure contenute nel recente Decreto Liquiditàvanno nella direzione di quanto richiesto dagli operatori della filiera. Le imprese del cemento e del calcestruzzo, grazie a questo provvedimento, sono ora nella condizione di poter chiedere garanzie statali per un montante finanziario pari a circa 700 milioni, un importo sufficiente a garantire l’operatività del comparto per un semestre. Sono quindi pronte a riaccendere i motori dei propri impianti produttiviassicurando, fin d’ora, gli adeguati livelli di presidio sanitario e continuando a rifornire in completa sicurezza i cantieri tuttora impegnati nella realizzazione di lavori pubblici già inseriti tra le attività essenziali autorizzate.
Le richieste che Federbeton ha espresso al Governo riguardano misure che consentano alla filiera di esprimere il proprio contributo efficace alla ripartenza.
Le proposte di Federbeton per la ripartenza
1. Tenere nel giusto conto, nella pianificazione di quelle che sono state definite le “fasi 2 e 3”, i cantieri edili e gli investimenti in infrastrutture sostenibili e adeguate al percorso di crescita che il nostro paese merita di intraprendere;
2. Svincolare gli impegni di spesa pluriennali, già previsti e contabilizzati ma mai utilizzati a causa di ostacoli burocratici o vincoli internazionali;
3. Prevedere una piattaforma informatica per lo sconto delle fatture relative alle forniture di materiali perle Opere Pubbliche, sottoposte a tracciabilità dei pagamenti, anche con coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti;
4. Estendere al maggior numero possibile di opere pubbliche i modelli di semplificazione amministrativa, la cui efficacia è stata già sperimentata nell’ambito di opere di interesse nazionale;
5. Semplificare le procedure per l’utilizzo di combustibili alternativi, consentendo così al comparto del cemento di contribuire in maniera più decisiva alla chiusura del ciclo dei rifiuti.